Le trattative per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) dei farmacisti comunali non includono la questione della volontarietà nell’erogazione dei servizi da parte dei dipendenti. A precisarlo è Luca Pieri, presidente di Assofarm, in risposta a indiscrezioni apparse sulla stampa. Secondo Pieri, il tema, seppur rilevante, non rientra tra i punti oggetto di confronto tra le delegazioni. Alcuni articoli avevano lasciato intendere una possibile apertura delle farmacie comunali italiane verso una maggiore autonomia del farmacista nel decidere se aderire o meno alle attività di servizio. Tuttavia, Assofarm ha sottolineato che tali ipotesi non riflettono la posizione ufficiale in sede di negoziazione.
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Lavorare per sintonia con le organizzazioni dei dipendenti
Assofarm ha evidenziato che «il coinvolgimento convinto del singolo professionista è fondamentale per assicurare leccellenza erogatoria dei servizi. Per questo motivo lavoreremo per creare una piena sintonia con le organizzazioni di rappresentanza dei nostri dipendenti. Al tempo stesso, però, i servizi stanno sempre più diventando uno standard imprescindibile nel ridisegno della farmacia del futuro. Ne è prova il fatto che sono già presenti nei programmi universitari di diversi atenei. Sono certo che un futuro confronto, adeguatamente preparato e programmato, genererà una sintesi contrattuale capace di soddisfare lavoratori e aziende, nellinteresse prioritario della salute del cittadino».
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