vendita online farmaciDal primo luglio anche in Italia i farmaci senza obbligo di prescrizione potranno essere acquistati via internet sui siti delle Farmacie che ne chiederanno autorizzazione alle Regioni o province autonome di appartenenza, esponendo un logo identificativo in via di predisposizione da parte del Ministero della Salute e conforme alle indicazioni definite dall’Ue perché sia riconoscibile a livello internazionale.
Ma la truffa corre veloce sul web e il rischio che una opportunità si possa trasformare in un serio rischio per la salute dei cittadini è dietro l’angolo, considerata la possibilità della nascita anche nel settore farmaceutico, di fenomeni come il cosiddetto Cybersquatting (copia dell’immagine di una già avviata attività, sfruttando il marchio) o il più sofisticato Phishing (raccolta dei dati in forma non autorizzata riproducendo un sito copia).
Per questo il sen. D’Ambrosio Lettieri (Conservatori e Riformisti italiani), componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, ha presentato una interrogazione urgente al ministro della Salute Lorenzin in cui chiede “il potenziamento del sistema nazionale antifalsificazione gestito dall’Aifa, con l’istituzione di un dominio unico per tutti i siti internet delle farmacie che chiederanno l’autorizzazione alla vendita online dei farmaci e la costituzione di un apposito ufficio presso il Ministero della Salute per il controllo e il monitoraggio del rilascio delle autorizzazioni da parte delle Regioni, al fine di garantire una uniforme interpretazione e applicazione, anche temporale, delle disposizioni in materia”.
D’Ambrosio Lettieri sottolinea come “nonostante i controlli e il sistema nazionale antifalsificazione, ad oggi esistano realtà – ascrivibili a diverse autorità nazionali preposte alla tenuta del registro dei domini (cd “registar”) presenti a Panama, Honk Hong o Singapore – che con i loro portali online tradotti in italiano, vendono farmaci a prezzi competitivi, anche con obbligo di ricetta ai cittadini residenti sul territorio italiano. Tale pratica, oltre rappresentare un grave rischio per la tutela della salute, potrebbe costituire anche un danno alle attività presenti su territorio nazionale”.
“Inoltre”, conclude il senatore, “il link al portale del Ministero della Salute, contenente l’elenco dei soggetti accreditati al commercio sul web, potrebbe non costituire un’efficace protezione contro le falsificazioni o la vendita di prodotti online non autorizzati o contraffatti, dal momento che sarà possibile effettuare siti-copia con la stessa grafica, ma con vendite operate dalla criminalità organizzata”.

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