vendita-online-di-farmaciSono passati 40 mesi dall’entrata in vigore della norma che consente alle farmacie e alle parafarmacie italiane di aprire un proprio sito Internet al fine di vendere medicinali Sop e Otc. Da allora il numero di esercizi che hanno chiesto a Regioni e Province autonome, nonché al ministero della Salute, l’autorizzazione ad avviare l’attività commerciale per via telematica è cresciuto continuamente. L’ultimo rilevamento effettuato da FarmaciaVirtuale.it è dello scorso mese di settembre. All’epoca, il totale era pari a 712: di cui 596 farmacie e 116 parafarmacie. Il dato, alla fine di ottobre 2018, risulta cresciuto a quota 741, grazie alla presenza di 123 parafarmacie e 618 farmacie.

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Da un punto di vista geografico, per la prima volta si è registrato un sorpasso in vetta: la regione che presenta il numero più alto di autorizzazioni è la Lombardia, che ha spodestato il Piemonte, da sempre primo in classifica. La prima ha infatti raggiunto quota 107 (96 farmacie e 11 parafarmacie), mentre il secondo è fermo a 106 (91 + 15). Segue quindi a pochissima distanza la Campania con 103 (88 + 15). Si tratta delle sole tre regioni ad aver superato quota 100. Il quarto posto è occupato infatti, a parecchia distanza, dall’Emilia Romagna con 70 esercizi autorizzati (56 + 14), mentre il Lazio ne presenta 65 (54 + 11). Ancora più indietro il Veneto con 54 (45 + 9). Seguono quindi la Puglia con 47 (31 + 16), la Sicilia con 42 (38 + 4), la Toscana con 37 (34 + 3) e Marche e Sardegna entrambe con 22 (rispettivamente 17 + 5 e 18 + 4).

Fanalini di coda, invece, il Molise e la Provincia autonoma di Trento con una sola farmacia autorizzata in entrambi i casi. La Valle d’Aosta arriva a quota 2 mentre l’Alto Adige tocca le 3 unità. Le rimanenti regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Umbria) rimangono invece tutte comprese tra 5 e 14. Più ancora nel dettaglio, è la provincia di Napoli che presenta il numero più alto di autorizzazioni, con 73 in totale (66 + 7). Segue Roma con 55 (45 + 10), quindi al terzo posto figura Torino con 48 (44 + 4). Al contrario, nelle province di Catanzaro, Gorizia, Isernia, Nuoro, Ogliastra, Sud Sardegna e Rovigo il dato non si è ancora mosso da quota zero.

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