«Le nuove norme che entreranno in vigore il 1° luglio sono un passo avanti contro la contraffazione e assicurano al cittadino di poter acquistare online farmaci sicuri perché provenienti da siti che fanno capo a farmacie realmente esistenti». A dichiararlo è Annarosa Racca, presidente di Federfarma, che ha così manifestato la propria fiducia nel nuovo impianto legislativo che disciplina il commercio di medicinali via internet. I portali delle farmacie, ha ricordato, dovranno «esporre un logo comune europeo, approvato dalla Commissione di Bruxelles, e rimandare al portale del ministero della Salute dove saranno inserite indicazioni e avvertenze sull’acquisto online. La tutela della salute dei cittadini è quindi garantita, anche perché l’acquisto è stato limitato, come in altri Paesi, ai medicinali senza obbligo di ricetta medica».
Per quanto riguarda, tuttavia, la “risposta” che arriverà dagli internauti, secondo la numero uno dell’associazione di categoria, essa sarà «contenuta», dal momento che «in Italia le farmacie sono presenti in modo capillare su tutto il territorio, fin nei più piccoli comuni, e il cittadino apprezza il colloquio con il farmacista quando deve risolvere un problema di salute. Inoltre i medicinali senza ricetta in Italia hanno mediamente un prezzo di 8 euro e quindi con l’acquisto online il consumatore spenderà di più visto che al costo del farmaco, per quanto scontato possa essere, vanno comunque aggiunte le spese di spedizione. Esiste poi il problema dell’urgenza: chi ha un mal di testa o un’altra piccola patologia vuole il farmaco subito e non è certo disposto ad attendere i tempi dell’invio postale».
Infine la dirigente ha ricordato i pericoli legati all’acquisto sul web presso siti non ufficiali: «Coloro che ricorrono a internet per ottenere farmaci per i quali non hanno la ricetta, magari da utilizzare a scopo di doping sportivo o nella speranza di dimagrire rapidamente, devono sapere che il 90% dei medicinali acquistati online da canali non autorizzati è contraffatto, cioè non contiene il principio attivo, o lo contiene in dosaggio diverso da quello indicato, o non è conservato alle giuste temperature, come prevede la legge. L’acquisto da siti illegali rimane dunque una pratica molto pericolosa per la salute».
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