vendita farmaci onlineÈ ormai prossima la data fatidica dell’entrata in vigore del discusso Regolamento adottato nel giugno scorso dalla Commissione europea che prevede, coerentemente con la direttiva Ue 62/2011 recepita anche dall’Italia, che le farmacie e le parafarmacie possano iniziare la vendita online di farmaci senza ricetta. Il giorno in questione è il primo luglio, il traguardo è ormai agli sgoccioli, e il ministero della Salute ha annunciato in una nota che a breve emanerà un decreto con il quale verrà definito il logo identificativo nazionale che i siti dovranno riportare come segno distintivo dell’autorizzazione alla commercializzazione via web, onde evitare truffe e pratiche illegali. Successivamente, spiega il ministero, sarà possibile mettere in piedi le procedure finalizzate alla vendita online, e in particolare per chiedere l’autorizzazione per tale attività, che dovrà essere rilasciata dalla Regione o dalla Provincia autonoma o dalle altre autorità competenti individuate.

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La farmacia o parafarmacia dovrà fornire tutti i propri dati identificativi e ovviamente quelli relativi al sito web attraverso il quale vuole effettuare la vendita. Una volta ottenuta l’autorizzazione potrà chiedere al ministero l’assegnazione del logo; la procedura, spiega la nota della Salute, «sarà presto disponibile sul portale del ministero stesso». Il problema, stando a quanto riporta l’organo di Federfarma “FiloDiretto”, è che al momento soltanto poche Regioni avrebbero individuato come prescritto l’ufficio a cui le farmacie dovranno far pervenire la domanda di autorizzazione, i tempi perciò potrebbero allungarsi. E non si tratta dell’unica criticità. Il ministero in primis sottolinea infatti che «questa disciplina, che risponde alle disposizioni dettate a livello europeo, è finalizzata a tutelare la salute dei cittadini nell’acquisto dei farmaci su Internet che è, come noto, la più alta fonte di medicinali falsificati». Il rischio è proprio questo; se da una parte il commercio online può essere un’opportunità, dall’altra porta con sé la possibilità di frodi, quando non di veri e propri usi criminali, i cui esiti possono essere particolarmente gravi trattandosi di un comparto sensibile quale quello sanitario.

A tal proposito il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bari e Barletta-Andria-Trani e vice presidente di Fofi, il senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri ha presentato un’interrogazione alla ministra della Salute Beatrice Lorenzin (la numero 3-02007) per porre l’attenzione su una serie di problematiche e richieste. Tra queste, la segnalazione della possibilità che anche nel settore farmaceutico si diffondano fenomeni di siti-copia, il cosiddetto cybersquatting, cioè lo sfruttamento illegale via web di un marchio, o il phishing, la raccolta fraudolenta di dati degli utenti, numeri delle carte di credito inclusi. Lettieri chiede a Lorenzin «se non ritenga di dover potenziare il sistema nazionale antifalsificazione gestito dall’Aifa con l’istituzione di un dominio unico per tutti i siti Internet delle farmacie che chiederanno l’autorizzazione alla vendita online dei farmaci», in modo da renderli più facilmente identificabili dagli utenti, nonché se non ritenga di costituire un apposito ufficio presso il ministero della Salute per il controllo e il monitoraggio del rilascio delle autorizzazioni da parte delle Regioni, in modo da garantire che in tutte ci sia una uniforme interpretazione e applicazione delle disposizioni sul rilascio delle autorizzazioni per la vendita online.

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