
Un vaccino nasale contro la pertosse sta mostrando risultati promettenti in modelli preclinici, grazie alla capacità di bloccare l’infezione e rafforzare l’immunità delle vie respiratorie. La formulazione, sviluppata da un team del Trinity College di Dublino, è basata su Bordetella pertussis inattivata tramite antibiotici
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Efficacia nei modelli preclinici
Il nuovo vaccino, chiamato Aibp (Antibiotic-Inactivated B. pertussis), viene somministrato direttamente nel tratto respiratorio, per aerosol o per via intranasal, stimolando la risposta immunitaria esattamente dove il patogeno attecchisce, cioè sulle mucose delle vie aeree superiori. In particolare, nei topi ha attivato in modo marcato le cellule presentanti l’antigene e portato ad una marcata risposta delle cellule T CD4⁺ di tipo Th1 e Th17, considerate cruciali per la protezione mucosale. Gli animali vaccinati hanno così eliminato rapidamente il batterio dai polmoni e, dato ancora più rilevante, dal tessuto nasale, dopo due dosi, l’infezione nasale è scomparsa del tutto entro 14 giorni.
Vantaggi del vaccino nasale
Secondo gli autori, l’inattivazione della B. pertussis tramite ciprofloxacina consente di combinare i punti di forza dei vaccini vivi attenuati e di quelli a cellule intere, con un profilo di sicurezza migliorato. Inoltre, gli autori sottolineano che una precedente vaccinazione con un vaccino acellulare non riduce l’efficacia del nuovo vaccino nasale, suggerendo un possibile utilizzo come richiamo anche in persone già immunizzate. Oltre ai vantaggi immunologici, la somministrazione nasale offre una modalità, senza aghi, potenzialmente più accettabile per bambini e soggetti che temono le iniezioni.
Limiti e prospettive future
I ricercatori ricordano comunque che i dati provengono da studi su modelli animali e che saranno necessari ulteriori test per valutarne sicurezza ed efficacia nell’uomo. Nonostante ciò, un vaccino privo di ago capace di attivare l’immunità mucosale alla fonte dell’infezione rappresenta un progresso significativo nella lotta contro la pertosse, soprattutto in un periodo in cui il batterio continua a circolare nonostante l’ampia copertura vaccinale.
Dr. Paolo Levantino
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