Dalla prima dose inoculata, dall’aprile 2021, sono stati oltre 2 milioni i vaccini anti Covid-19 somministrati all’interno delle farmacie italiane. Ai primi posti, per numero di vaccinazioni eseguite, Lazio e Liguria, con oltre 300mila somministrazioni, seguite da Piemonte (230mila), Lombardia (220mila), e Campania e Puglia (200mila). A fornire i numeri di questo traguardo è Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi), il quale ha reso noto che la cifra record è stata raggiunta nella giornata di mercoledì 9 febbraio 2022.

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Mandelli: «Farmacisti hanno dato una risposta straordinaria»

Mandelli ha ricordato come «in questi mesi i farmacisti hanno dato una risposta straordinaria alla domanda crescente di prestazioni da parte dei cittadini, mettendo in campo tutte le competenze – aggiornate grazie all’importante momento formativo promosso dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Federazione -, e le risorse possibili, lavorando anche in orari di chiusura e nei giorni festivi, per eseguire, in totale sicurezza, migliaia di tamponi ogni giorno e dare un’accelerazione alla campagna vaccinale anti-Covid anche attraverso una puntuale informazione e consulenza scientifica rivolta soprattutto agli esitanti».

Capacità organizzativa, competenza e spirito di sacrificio

Tale risultato è stato reso possibile grazie alla «capacità organizzativa, la competenza e lo spirito di sacrificio, che da sempre contraddistinguono la nostra professione» dei farmacisti, i quali «hanno consentito di raggiungere questi risultati, senza mai penalizzare la primaria attività assistenziale di dispensazione dei farmaci e quella di counseling al paziente e di erogazione di tutti gli altri servizi che i professionisti erogano quotidianamente». Ciò, prosegue Mandelli, «senza trascurare l’impegno dei farmacisti nel processo di digitalizzazione del Ssn per semplificare il rapporto tra cittadini e sistema sanitario». Da qui, il ringraziamento di Mandelli a tutti farmacisti italiani: «Un ringraziamento va a tutti i farmacisti per il lavoro svolto e per il contributo che potranno ancora dare al Ssn per sconfiggere la pandemia, grazie alla loro presenza capillare sul territorio e al rapporto fiduciario con le comunità in cui operano».

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