UNDAPer oltre quarant’anni lo storico laboratorio belga UNDA, specializzato nella realizzazione di prodotti omeopatici e fitoterapici secondo gli standard qualitativi della farmacopea tedesca, ha lavorato fianco a fianco con il gruppo Ce.M.O.N., che dal 1971 è attivo in Italia nella produzione e distribuzione di prodotti omeopatici, con una vasta gamma che va dai medicinali alle tinture madri, passando per integratori, oligoelementi, fito embrio estratti, acque di colonia e altro. La partnership è ben nota nel mondo dell’omeopatia del Belpaese ed è evidenziata a chiare lettere nel sito della stessa Ce.M.O.N., che le dà risalto in home page. Ma la collaborazione si è ufficialmente conclusa il 28 luglio di quest’anno, su iniziativa della stessa Ce.M.O.N..

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Lo ricorda l’azienda belga tramite una nota a firma dell’amministratore delegato Bertrand Duquesne, con cui lancia un importante avvertimento: è possibile che alcuni prodotti che riportano il marchio UNDA® o UNDA® – DYNAMIS, commercializzati in Italia da Ce.M.O.N., «non siano stati prodotti da UNDA né sotto il suo controllo e nemmeno con la sua autorizzazione». Al centro dell’attenzione sarebbero alcuni lotti fabbricati a partire dal mese di agosto di quest’anno, che quindi arriveranno alla loro scadenza a partire dal mese di agosto del 2020.

«Di conseguenza, UNDA respinge ufficialmente qualsivoglia responsabilità farmaceutica o commerciale correlata a tali prodotti. Eventuali reclami, richieste di resi e casi di farmacovigilanza riguardanti questi prodotti dovranno essere trasmessi a Ce.M.O.N. e/o alle autorità competenti», fa sapere l’azienda, che si mette a disposizione dei clienti per chiarire eventuali dubbi e domande tramite i propri recapiti telefonici (0032 4 384 43 09) o di posta elettronica (info@unda.be). La conclusione del comunicato fa presagire che, forse, la questione non sia destinata a finire qui: «A UNDA sta molto a cuore la fornitura dei suoi prodotti in Italia – si legge – e farà tutto il possibile per far valere i propri diritti e rendere disponibili i propri medicinali nelle migliori condizioni e nei tempi più brevi possibili».

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