
Il Servizio sanitario nazionale ha reso disponibile erdafitinib, primo trattamento a bersaglio molecolare per pazienti adulti con carcinoma uroteliale non resecabile o metastatico caratterizzato da specifiche alterazioni genetiche del fattore di crescita dei fibroblasti Fgfr3. L’accesso al farmaco è previsto per soggetti che hanno già ricevuto almeno un precedente ciclo di cura, comprendente un agente immunoterapico anti-Pd-1 o anti-Pd-L1. Si tratta di una terapia orale assunta una volta al giorno che è un progresso nell’ambito della medicina di precisione applicata alla patologia. La società Johnson & Johnson, sviluppatrice del prodotto, consolida con la sua introduzione la propria presenza nel settore delle neoplasie genito-urinarie.
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Prima terapia a bersaglio molecolare per la tipologia di pazienti
Patrizia Giannatempo, oncologo medico Irccs Istituto nazionale dei tumori di Milano, ha osservato che «la diagnosi di tumore uroteliale avviene in un caso su quattro in una fase della malattia già avanzata o metastatica a causa dei sintomi aspecifici che spesso vengono sottovalutati. Circa il 20 per cento dei casi di tumore uroteliale metastatico o non resecabile presenta mutazioni di Fgfr3. In questo contesto, l’arrivo di erdafitinib in Italia è un importante traguardo perché rappresenta la prima terapia a bersaglio molecolare per questa tipologia di pazienti. Inoltre, gli studi clinici condotti con questo farmaco hanno dimostrato una superiorità rispetto alla chemioterapia in termini di efficacia, permettendo di diminuire di quasi il 40 per cento il rischio di morte. Il vantaggio di questo trattamento ha portato un comitato di revisione indipendente a decidere di permettere anche ai pazienti che avevano ricevuto il trattamento di controllo di beneficiare di erdafitinib».
Ampliamento del portfolio nell’area dei tumori dell’apparato genito-urinario
Alessandra Baldini, direttrice medica Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia, ha evidenziato che «da oltre 30 anni Johnson & Johnson investe nella ricerca scientifica per lo sviluppo di farmaci innovativi che rispondano ai bisogni di cura dei pazienti e per essere al fianco di medici nel trattamento dei tumori ematologici e solidi. Con l’arrivo di erdafitinib, ampliamo il nostro portfolio nell’area dei tumori dell’apparato genito-urinario, sottolineando il valore della medicina di precisione, ormai vero e proprio caposaldo della ricerca e sviluppo di Johnson & Johnson».
Supporto agli ospedali italiani nell’identificazione delle alterazioni del gene Fgfr3
Baldini ha spiegato che «medicina di precisione vuol dire costruire un percorso terapeutico personalizzato affinché tutti i pazienti ricevano il trattamento più giusto e più efficace, basato sui bisogni di ciascuno. Proprio per questo, recentemente abbiamo dato il via ad un programma che avrà l’obiettivo di supportare gli ospedali italiani nell’identificazione delle alterazioni del gene Fgfr3. Si tratta del primo Diagnostic Support Program (Dsp) in Italia dedicato ai pazienti con carcinoma uroteliale non resecabile o metastatico, grazie al quale non solo forniremo alle strutture aderenti i kit per i test, ma anche una parte di formazione del personale di laboratorio, nonché di supporto tecnico post-training, con l’idea di essere un vero e proprio ponte tra il test diagnostico e l’accesso al trattamento, con la speranza che il sistema possa strutturarsi per rendere questo la norma».
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