
L’asma severo rappresenta una delle condizioni respiratorie croniche più difficili da gestire e richiede frequentemente l’uso prolungato di corticosteroidi sistemici (Ocs) per mantenere il controllo clinico e prevenire le riacutizzazioni. Negli ultimi anni, l’introduzione delle terapie biologiche ha profondamente modificato l’approccio terapeutico, offrendo opzioni in grado di modulare in modo selettivo l’infiammazione, ridurre l’esposizione agli steroidi e migliorare la qualità di vita dei pazienti. In questo scenario, tezepelumab emerge come una delle terapie più innovative. Si tratta di un anticorpo monoclonale umano diretto contro la linfopoietina stromale timica (Tslp), una citochina chiave nella cascata infiammatoria dell’asma, coinvolta nell’attivazione di molteplici cellule immunitarie delle vie aeree.
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Lo studio Wayfinder
Lo studio di Fase 3b Wayfinder è stato progettato per valutare l’efficacia di tezepelumab nella riduzione o sospensione dei corticosteroidi orali, mantenendo al contempo il controllo della malattia. Il trial, multicentrico, a braccio singolo e in aperto, ha arruolato 298 adulti con asma severo in terapia continuativa con prednisone o prednisolone (5–40 mgdie da almeno tre mesi). Dopo un periodo di quattro settimane con dosaggio steroideo stabile, i partecipanti hanno ricevuto tezepelumab 210 mg per via sottocutanea ogni quattro settimane, per un periodo complessivo di 52 settimane.
Riduzione degli steroidi e miglioramento del controllo clinico
I risultati hanno evidenziato una marcata riduzione del fabbisogno di corticosteroidi sistemici. Alla 28ª settimana, quasi il 90% dei pazienti aveva ridotto la dose di Ocs a ≤5 mgdie, un dato confermato anche alla 52ª settimana. Inoltre, circa il 50% dei soggetti ha sospeso completamente gli steroidi entro la fine dello studio, mantenendo al contempo un adeguato controllo dell’asma. Parallelamente, il numero di pazienti con malattia ben controllata è aumentato in modo progressivo, mentre la proporzione di soggetti con asma non controllato si è più che dimezzata. Anche gli score relativi ai sintomi e alla qualità di vita hanno mostrato miglioramenti costanti, con una riduzione significativa dell’impatto clinico della malattia e dell’utilizzo dei farmaci al bisogno.
Sicurezza e tollerabilità
Il profilo di sicurezza di tezepelumab è risultato coerente con i dati già disponibili in letteratura. Gli eventi avversi osservati sono stati per lo più di grado lieve o moderato e hanno interessato una minoranza di pazienti. Non sono emersi ulteriori segnali di allarme sulla sicurezza e le interruzioni del trattamento sono state rare, confermando la buona tollerabilità della terapia anche in un contesto di trattamento prolungato.
Implicazioni cliniche e prospettive
Tali risultati consolidano il ruolo di tezepelumab come opzione terapeutica efficace nel ridurre l’esposizione ai corticosteroidi sistemici, grazie alla sua capacità di modulare in modo mirato e duraturo l’infiammazione alla base dell’asma severo. Sarà, tuttavia, importante che studi futuri si concentrino sull’identificazione dei fenotipi di pazienti maggiormente responsivi al trattamento e sulla valutazione degli effetti a lungo termine su parametri clinicamente rilevanti, come la funzionalità polmonare e la frequenza delle riacutizzazioni.
Dr. Paolo Levantino
Fonte: Jackson Dj, Lugogo N, Gurnell M, et al. Tezepelumab Reduces and Eliminates Ocs Use in Ocs-Dependent Patients With Severe Asthma: Primary Results From the Phase 3b Wayfinder Study. Am J Respir Crit Care Med.
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