È braccio di ferro tra l’associazione nazionale dei biologi, nelle rappresentanze territoriali dell’Emilia Romagna, e le sigle delle farmacie territoriali, tra cui Farmacieunite. Secondo quanto ha fatto sapere la stessa organizzazione sindacale, infatti, «il Tar dell’Emilia Romagna ha respinto la richiesta dell’Ordine nazionale dei biologi di sospendere l’accordo tra la Regione Emilia-Romagna e le associazioni di categoria delle farmacie convenzionate per l’esecuzione di tamponi antigenici rapidi in farmacia». Nel dettaglio «il Tribunale – si legge in una nota della sigla – ha ritenuto che i presupposti di sospensione non fossero sufficientemente supportati in diritto e che agli interessi delle parti coinvolte nella vicenda debba essere anteposto l’interesse legato alla massima flessibilità e funzionalità organizzativa».

[Se non vuoi perdere tutte le novità iscriviti gratis alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Arriva nella tua casella email alle 7 del mattino. Apri questo link]

Il ricorso dell’Ordine dei biologi

In merito a tale risultato, Farmacieunite «rappresentata dagli avvocati Michele Sartoretti e Marco Cavallini, si è costituita sostenendo che il ricorso presentato dall’Ordine nazionale dei biologi sia infondato, in quanto parte dal presupposto che ai farmacisti sia preclusa l’esecuzione dei test rapidi in farmacia che invaderebbero la sfera di competenza dei biologi, senza tener conto della Legge di bilancio per il 2021 secondo la quale “test mirati a rilevare la presenza di anticorpi IgG e IgM e i tamponi antigenici rapidi per la rilevazione di antigene SARSCoV- 2 possono essere eseguiti anche presso le farmacie aperte al pubblico dotate di spazi idonei sotto il profilo igienico-sanitario e atti a garantire la tutela della riservatezza».

Test rapido consentito a qualsiasi operatore sanitario

Inoltre «l’esecuzione del test rapido – evidenzia Farmacieunite – non costituisce una analisi biologica riservata all’ambito professionale dei ricorrenti e il prelievo del campione biologico attraverso il tampone è attività consentita a qualsiasi operatore sanitario, compresi i farmacisti. L’ordinanza del Tar dell’Emilia-Romagna, in accoglimento delle richieste di Farmacieunite, ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dall’Ordine Nazionale dei Biologi, mantenendo ferma l’efficacia dell’accordo stipulato con la Regione Emilia-Romagna per le attività di screening effettuate in farmacia».

L’avvio dei test rapidi il 1 febbraio 2021

Come è noto, dal primo febbraio 2021 i cittadini dell’Emilia-Romagna possono praticare test sierologico e tampone rapido in farmacia a un prezzo calmierato, senza ricetta medica. L’iniziativa è stata resa possibile grazie all’adesione delle sigle territoriali, tra cui Federfarma e Farmacieunite, alla campagna di contrasto al Sars-Cov-2 promossa dalla Regione Emilia Romagna, sul cui sito si trova l’elenco delle farmacie aderenti. Per effettuare il test non è necessaria la ricetta medica: basterà prenotarsi in farmacia e presentarsi all’appuntamento.

© Riproduzione riservata

Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia

Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.

Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.