Si è tenuto dal 15 al 18 giugno a Milano il congresso della European renal association (Era). Nel corso dell’evento, Dr. Schär, azienda italiana che attraverso il marchio Flavis sviluppa alimenti aproteici per persone con malattia renale cronica, ha presentato un’infografica per illustrare i benefici della terapia dietetico-nutrizionale in termini clinici, di qualità di vita per il paziente e di risparmio per il Ssn. Dr. Schär ha inoltre supportato in modo incondizionato lo studio “Costo-efficacia del trattamento dietetico-nutrizionale nella malattia renale cronica”, le cui prime evidenze confermano l’importanza di questa terapia.

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Lo studio costo-efficacia

A partire dai dati relativi al quadro epidemiologico della Mrc, il dott. Vincenzo Bellizzi, direttore Uoc Nefrologia e Dialisi presso l’Azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, ha condotto lo studio costo–efficacia del trattamento nutrizionale nella malattia renale cronica, promosso con il contributo incondizionato di Dr. Schär. I primi risultati evidenziano come la dieta ipoproteica, nei pazienti aderenti, consenta di rinviare l’inizio della dialisi e di aumentare la sopravvivenza del paziente. Lo studio ha permesso di individuare e raffrontare la differenza di costo fra un paziente aderente alla dieta ipoproteica e un paziente in dialisi. Secondo Bellizzi, «lo studio ha coinvolto 60 pazienti in dieta ipoproteica e un gruppo di controllo di più di 120 individui che presentavano le medesime caratteristiche, ma che non seguivano alcuna dieta. L’obiettivo era verificare le tempistiche di ingresso in dialisi, la sopravvivenza e i costi associati alle terapie nell’arco di cinque anni. La dieta ipoproteica consente di rinviare l’inizio della dialisi di 20 mesi e di aumentare di altrettanto la sopravvivenza del paziente, con un importante miglioramento della sua vita».

Il costo per il sistema sanitario

Quanto ai benefici per il sistema sanitario, secondo Bellizzi, «il costo mensile per un paziente aderente alla dieta ipoproteica è, infatti, di circa 700 euro contro i 4.100 euro di un paziente in dialisi. Analizzando tutte le terapie cui ogni paziente è stato sottoposto per l’intero periodo è risultato che la dieta ipoproteica consente un risparmio di 8.400 euro/paziente all’anno (-25%). Ciò significa che, se solo il 20% dei pazienti che ogni anno in Italia iniziano la dialisi seguisse una dieta ipoproteica, il sistema sanitario nazionale risparmierebbe oltre 60 milioni all’anno».

I benefici della Terapia dietetico-nutrizionale

I dati preliminari di questo studio confermano come la Terapia dietetico-nutrizionale (Tdn) sia una componente importante della gestione conservativa del paziente affetto da malattia renale cronica, perché oltre a mantenere uno stato nutrizionale ottimale, a prevenire e/o correggere sintomi e complicanze dell’insufficienza renale cronica, a facilitare l’utilizzo di programmi di dialisi incrementale, a migliorare l’efficacia della terapia farmacologica e a ridurre l’incidenza di ospedalizzazione, come ampiamente documentato dalla letteratura, consente nei pazienti aderenti alla dieta di allontanare nel tempo l’inizio della dialisi permettendo un risparmio per il paziente e per la comunità.

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