Si è tenuto a Roma il 4 febbraio 2025 nella sede storica della Croce rossa italiana, rilevata e ristrutturata dall’Agenas, il convegno dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) nel quale è stata presentata la piattaforma nazionale di telemedicina, progetto finanziato con 1,5 miliardi di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). La finalità, secondo Agenas, è connettere le infrastrutture regionali e favorire l’erogazione di servizi di telemedicina su tutto il territorio nazionale.

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750mila pazienti coinvolti entro il 2026

Il progetto, frutto della collaborazione tra Agenas, ministero della Salute e Dipartimento per la trasformazione digitale, mira a superare le differenze regionali nell’accesso alle cure e a migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria. La piattaforma si articola in una componente nazionale e in diverse componenti regionali, con l’intenzione di coinvolgere 300mila pazienti entro la fine del 2025 e 750mila entro il 2026.

I servizi abilitanti della piattaforma nazionale

La piattaforma Agenas di telemedicina eroga diversi servizi abilitanti. In particolare, un portale per la condivisione di linee guida e protocolli, un’area di business glossary per la standardizzazione dei dati, un gestore delle soluzioni di telemedicina per la validazione dei software, a cui si aggiunge un’area di monitoraggio e reportistica per l’analisi dei dati. I servizi sono progettati per favorire l’interoperabilità tra i sistemi regionali, garantire la conformità agli standard internazionali, e supportare il processo decisionale “evidence based”. La piattaforma adotta un approccio federato, coinvolgendo attivamente le regioni nella definizione dei modelli organizzativi e dei percorsi di cura, sulla base delle esigenze e delle caratteristiche peculiari dei sistemi regionali in essere.

Oltre 90mila postazioni necessarie: il ruolo delle farmacie

Nell’ambito della programmazione regionale, è emerso un fabbisogno di oltre 90mila postazioni per l’erogazione dei servizi di telemedicina. Come emerso nel corso dell’evento, le postazioni saranno collocate nelle strutture sanitarie territoriali, in linea con il miglioramento dell’assistenza previsto dal Dm77, e anche nelle farmacie rurali, in aggiunta a studi medici, case di comunità ed enti sanitari. Ciò per garantire capillarità nell’erogazione dei servizi e fare in modo che la telemedicina sia accessibile anche nelle aree più remote e meno densamente popolate del Paese. Il coinvolgimento delle farmacie rurali, tra l’altro, è un tassello per l’equità nell’accesso alle cure e la realizzazione della visione del Pnrr e della Missione 6 Componente 1, per potenziare l’assistenza sanitaria territoriale e a ridurre le disparità geografiche.

Coinvolgimento delle farmacie con l’interoperabilità del Fse

Con la piattaforma Agenas, le farmacie avranno opportunità di coinvolgimento con l’interoperabilità della piattaforma nazionale con il Fascicolo sanitario elettronico (Fse). A toccare il tema è stato Mauro Moruzzi, del Dipartimento per la trasformazione digitale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Secondo il docente, il Fse potrà essere utilizzato per condividere i sanitari dei pazienti, avendo i professionisti sanitari la possibilità di accedere alle informazioni indipendentemente dal luogo di cura. In tale contesto, le farmacie alimenterebbero il Fse, raccogliendo e condividendo i dati relativi ai farmaci dispensati e ai servizi erogati. Con telemedicina e Fse, inoltre, le farmacie potranno erogare servizi di monitoraggio e follow-up dei pazienti cronici, in collaborazione con medici di medicina generale e specialisti, trovando spazio operativo nella continuità assistenziale e all’empowerment dei pazienti nella gestione della propria salute.

Video integrale della presentazione

Per la visione integrale della presentazione si rimanda al video pubblicato sul canale YouTube dell’Agenas.

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