Dedizione e professionalità sono le parole usate da Marco Cossolo, presidente Federfarma, per definire l’operato dei farmacisti che erogano tamponi antigenici rapidi. A queste si associano «impegno e volontà» che i professionisti «hanno dimostrato fin dall’inizio della pandemia». Il dirigente ha messo in luce che «fin dall’inizio della pandemia le farmacie hanno dimostrato di saper rispondere in maniera immediata ed efficace alle nuove esigenze di salute della popolazione, adattandosi a un contesto mutevole e in rapida evoluzione, affermandosi a pieno titolo come presidi di prossimità territoriali radicati sul territorio e integrati nel Servizio sanitario nazionale». Secondo Cossolo «le farmacie assicurano, attraverso il collegamento alla piattaforma informatica del Sistema tessera sanitaria, il costante tracciamento dei casi di positività, garantendo la presa in carico dei cittadini da parte delle Autorità Sanitarie».

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Federfarma, Tobia: «Contributo decisivo per il tracciamento dei contagi»

Roberto Tobia, segretario di Federfarma, evidenzia come «un contributo decisivo, numeri alla mano, al tracciamento dei contagi e un supporto indispensabile alla ripresa delle attività sociali ed economiche del Paese». Il dirigente sottolinea come «abbiamo adibito spazi dedicati interni o esterni, ampliato gli orari, assunto personale debitamente formato, alcuni colleghi eseguono i test negli orari in cui la farmacia, normalmente, sarebbe chiusa. I cittadini che intendono sottoporsi a tampone in farmacia sono sempre e comunque garantiti anche sotto il profilo igienico-sanitario. Stiamo facendo la nostra parte e continueremo a collaborare con le Istituzioni per contenere l’emergenza sanitaria».

L’accoglimento a ottobre delle proposte della Fofi

Lo scorso ottobre Francesco Figliuolo aveva accolto le proposte della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani in materia di tamponi rapidi in farmacia. All’accoglimento era seguito il ringraziamento della Fofi «per aver accolto la proposta di ampliare l’esecuzione dei tamponi rapidi nelle farmacie, al fine di rispondere all’obbligo della certificazione verde sui luoghi di lavoro». Il Commissario straordinario, sentito il ministero della Salute, aveva chiesto alle Regioni e alle Province autonome di agevolare le farmacie affinché potessero «continuare a effettuare i tamponi antigenici rapidi oltre gli orari di servizio e nelle giornate di chiusura» ed «eseguire i tamponi anche nei casi in cui i soggetti non si siano prenotati. I farmacisti italiani sapranno sfruttare questa opportunità per rendere un servizio ancora più efficace ed efficiente alla collettività» aveva concluso.

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