L’aderenza terapeutica è una delle aree su cui il farmacista ha la possibilità di esprimere la parte migliore della professione, fornendo al paziente un supporto concreto affinché venga costantemente monitorata la terapia prescritta dal medico curante o specialista. In aggiunta al valore aggiunto erogato al paziente, una farmacia che fornisce servizi di aderenza terapeutica ha la possibilità di differenziarsi rispetto a chi si posiziona mediante dinamiche puramente commerciali legate al mondo del consumo di massa. Negli ultimi anni sono diverse le soluzioni nate in ambito della farmacia per il controllo e monitoraggio della terapia prescritta al paziente. Ma in che modo la qualità della farmacia percepita dal paziente influenza l’aderenza terapeutica e la corretta somministrazione dei farmaci?

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Strategia Commerciale vs Servizi

A rispondere a questa domanda è lo studio “Low perceived service quality in community pharmacy is associated with poor medication adherence”, pubblicato sulla rivista scientifica “Patient Education and Counseling”, edita da Elsevier. Un gruppo di ricercatori della School of Pharmacy, Faculty of Medicine and Health, dell’Università di Sydney, in Australia, ha deciso di capire se i pazienti che percepiscono una bassa qualità del servizio offerto dalle farmacie di comunità sono meno propensi all’aderenza alla terapia e alla corretta assunzione dei farmaci prescritti dal medico. I ricercatori hanno individuato otto farmacie: cinque identificate come dotate di una “strategia aziendale di promozione dei prezzi” e tre con una “strategia aziendale incentrata sui servizi”. I pazienti che assumevano farmaci prescritti regolarmente che avevano precedentemente frequentato la farmacia hanno poi compilato diversi sondaggi contenenti le valutazioni sulla qualità del servizio percepita e l’aderenza terapeutica auto-segnalata.

Scarsa aderenza associata a bassa qualità del servizio percepito

Secondo i risultati emersi, le farmacie con una strategia basata sulla promozione dei prezzi erano associate ad una qualità del servizio percepita inferiore e ad una scarsa aderenza terapeutica. Lo studio mette in luce dunque che quando i pazienti sperimentano una bassa qualità del servizio nelle farmacie di comunità è più probabile che riferiscano una scarsa aderenza ai farmaci prescritti regolarmente. Per questo motivo, i ricercatori giungono alla conclusione che le farmacie di comunità devono essere progettate e gestite, sia nella forma che nei contenuti, in modo tale da consentire ai farmacisti di fornire alti livelli di assistenza incentrata sul paziente, anche a discapito di politiche commerciali aggressive. Ciò sforzandosi di far percepire il valore aggiunto che a propria volta può influenzare positivamente la percezione del paziente della qualità del servizio offerto e, di conseguenza, migliorare l’aderenza alla terapia.

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