La promozione di uno stile di vita sano è un tema centrale nel panorama sanitario nazionale. I dati emersi dallo Stada Health Report 2025, indagine condotta da Human8 per il gruppo Stada in 22 nazioni europee con oltre 27mila partecipanti, tra cui 2mila italiani, delineano una situazione contrastante. È emersa la discrepanza tra il riconoscimento teorico dell’importanza della salute e la sua applicazione pratica. Se da un lato la quasi totalità degli intervistati in Italia ha compreso il valore del benessere, dall’altro soltanto sei cittadini su dieci hanno concretizzato il principio con i comportamenti quotidiani effettivamente salutari. Elemento di criticità si riscontra anche nella prevenzione, dove un terzo della popolazione non si sottopone a regolari controlli medici.

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Ostacoli psicologici ed economici frenano le buone pratiche

Le motivazioni alla base dello scarto tra intenzione e azione sono diverse. Secondo l’analisi presentata in conferenza stampa a Milano martedì 30 settembre 2025 da Eg Stada Group, le principali barriere identificate dagli intervistati sono riconducibili a carenza di motivazione personale, vincoli temporali e limitazioni di carattere economico. Un fattore determinante è la condizione di salute mentale. Stati di disagio psicologico, spesso generati da preoccupazioni finanziarie, sensazioni di isolamento o stress lavorativo, risultano essere un forte inibitore nell’adozione di pratiche preventive, nell’esecuzione di attività fisica e nel seguire un’alimentazione equilibrata. Sebbene una parte della popolazione ammetta di affrontare problematiche psichiche, solo una minima percentuale accede a percorsi di supporto terapeutico, principalmente a causa di ostacoli di natura economica, perplessità riguardo all’efficacia dei trattamenti o per il carico emotivo correlato alla richiesta di aiuto.

Prevenzione e fiducia nel sistema: un quadro in evoluzione

Il rapporto ha dato una visione articolata anche sul versante della prevenzione e del rapporto con i servizi sanitari. Negli ultimi due anni si è osservato un incremento nella partecipazione a programmi di screening, specialmente tra le donne, seppur con una percentuale ancora ampia di individui che non effettuano alcun check-up. Le cause sono principalmente i costi ritenuti proibitivi, una carenza informativa sui controlli necessari e difficoltà di accesso ai servizi. La fiducia nel sistema sanitario nel suo complesso si mantiene stabile, sebbene al di sotto della media europea, mentre rimane solida la relazione con le figure del medico di medicina generale e del farmacista. Un trend in crescita è l’apertura verso l’uso di tecnologia in ambito sanitario, con una parte considerevole della popolazione che si dichiara disponibile a servirsi dell’intelligenza artificiale per consulti medici, apprezzandone la disponibilità continuativa e l’efficienza.

Comprendere come le persone si rapportano alla propria salute

Luca Vitaloni, associate director di Human8, ha spiegato che «sin dal suo inizio, lo Stada Health Report è stato una risorsa fondamentale per comprendere come le persone si rapportano alla propria salute. Quest’anno, abbiamo coinvolto oltre 27mila partecipanti in 22 Paesi per fornire una visione completa degli atteggiamenti e dei comportamenti in materia di salute. Stiamo attraversando un periodo di transizione in cui accogliamo gradualmente l’intelligenza artificiale come parte integrante del nostro sistema sanitario, pur continuando ad attribuire grande importanza all’interazione personale con medici e farmacisti. Grazie alla partnership consolidata tra Stada e Human8, siamo orgogliosi di offrire approfondimenti scientificamente validi che contribuiscono a plasmare il futuro dell’assistenza sanitaria, cogliendo le tendenze in evoluzione e stando vicino alle persone».

Report Eg Stada momento di fondamentale importanza

Salvatore Butti, General Manager & Managing Director DI Eg Stada Group, ha spiegato che «per noi di Eg Stada, la presentazione annuale dei risultati del Report rappresenta un momento di fondamentale importanza. Ci impegniamo a mantenere alta l’attenzione su una visione integrata della salute, convinti che il benessere fisico e mentale debbano essere considerati con pari rilevanza e affrontati con uguale impegno. Il Report incarna appieno l’approccio a 360 gradi, estendendo il suo focus non solo su coloro che convivono con problematiche di salute ma anche sulla popolazione sana e valorizzando il ruolo della prevenzione e dell’equità di accesso alle cure come elementi chiave per un sistema sanitario realmente inclusivo e sostenibile».

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