
Nel corso di FarmacistaPiù, a Bologna dal 12 al 14 aprile 2025, Assofarm ha promosso un confronto sul tema della standardizzazione dei servizi farmaceutici. L’incontro, caratterizzato da un’ampia partecipazione di professionisti del settore, con un intervento non programmato del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. Luca Pieri, presidente di Assofarm, ha acceso i riflettori sul come la definizione di un’architettura istituzionale richieda ora una strutturazione tecnica più solida, indispensabile per consolidare la riforma dei servizi in farmacia. La mancanza di uniformità operativa e l’assenza di protocolli chiari, secondo i relatori, hanno limitato l’adesione alle sperimentazioni regionali, con fondi spesso non utilizzati oltre il 50%.
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Linee guida condivise coinvolge istituzioni, professionisti e realtà territoriali
Francesco Schito, segretario generale di Assofarm, ha moderato una sessione dedicata agli standard procedurali e comunicativi. Andrea Mandelli, presidente della Fofi, ha ricordato come l’elaborazione di direttive sia in corso da tempo, con proposte già inviate al ministero della Salute. Maurizio Brambilla, coordinatore dei direttori Assofarm, ha delineato otto dimensioni fondamentali per i protocolli: definizione dei servizi, processi standardizzati, gestione qualità, documentazione, formazione, comunicazione, collaborazione interprofessionale e adeguamenti normativi. Carmela Ferrara di Apoteca Natura ha evidenziato l’importanza della diagnostica di prima istanza, auspicando l’adesione a programmi di valutazione esterna di qualità per l’affidabilità. Antonio Gaudioso, esperto di politiche sanitarie, ha collegato l’adozione di protocolli all’accreditamento delle farmacie nel sistema sanitario.
Negli esempi regionali l’efficacia di un approccio strutturato
Luigi Patregnani, già responsabile del Servizio Farmaceutico delle Marche, ha presentato i risultati positivi della regione, dove la maggior parte dei fondi per i servizi è stata utilizzata, incluso il programma vaccinale. La sperimentazione marchigiana conferma come un’implementazione coordinata favorisca l’integrazione nel sistema sanitario. In chiusura, Luca Pieri ha citato una rilettura di D’Azeglio, invitando a trasformare la prossimità geografica delle farmacie in presidi sanitari affidabili, attraverso meccanismi che assicurino qualità e trasparenza.
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