La spesa farmaceutica convenzionata sta attraversando anni di crisi dovuti, secondo Fabrizio Gianfrate, docente di economia sanitaria, alla genericizzazione di diversi medicinali e all’incremento della distribuzione diretta e per conto. «A mio avviso – ha spiegato Gianfrate a FarmaciaVirtuale.it –, i fattori che hanno portato negli ultimi anni alla diminuzione della spesa farmaceutica pubblica convenzionata sono essenzialmente due. Il primo è l’uscita dalla copertura brevettuale di farmaci importanti e la loro conseguente genericizzazione, che ne ha abbassato drasticamente il prezzo e la remunerazione per la farmacia. Il secondo aspetto è l’incremento della distribuzione diretta da parte degli ospedali o per conto, ovvero la gestione diretta da parte della sanità pubblica, regionale e locale, dell’acquisto di tanti farmaci che vengono distribuiti attraverso le farmacie. Questo processo sta penalizzando la convenzionata da circa un ventennio, perché sono molti i farmaci che potrebbero essere distribuiti dalla farmacia territoriale e sono invece indirizzati alla distribuzione ospedaliera. Questi farmaci rappresentano un grosso margine che potrebbe riconfluire nella farmacia convenzionata, come già avviene all’estero. Sarebbe una grande opzione da considerare in futuro, anche per restituire un certo ruolo alla farmacia aperta al pubblico».
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Il meccanismo dei tetti di spesa
Il docente prosegue l’analisi illustrando le principali misure introdotte in Italia per tenere la spesa farmaceutica sotto controllo. «La spesa convenzionata è stata oggetto di misure di controllo e contenimento, tra le quali l’identificazione di tetti di spesa nazionali e regionali – ha evidenziato Gianfrate –. Questo sistema fa sì che al superamento del 7% del tetto stabilito la differenza venga rimborsata prevalentemente dalle aziende farmaceutiche, assicurando in tal modo che la spesa pubblica non vada oltre il limite stabilito e rimanga sotto controllo. Un’ulteriore misura messa in atto per controllare la spesa farmaceutica convenzionata è l’adozione delle note Aifa, ovvero particolari condizioni di rimborsabilità, per cui un farmaco viene rimborsato solo per alcune condizioni cliniche specifiche e non per tutte quelle illustrate in etichetta. Queste misure sul controllo della spesa si sono dimostrate soddisfacenti, i tetti sono stati rispettati e si spende effettivamente quanto programmato».
I farmaci innovativi
Diverso è invece il caso dei farmaci innovativi, quelli più costosi, prevalentemente ospedalieri, a loro volta assoggettati a un tetto di spesa, che però viene superato ogni anno. «Anche per questa categoria – ha dichiarato Gianfrate – è stato introdotto un tetto di spesa, ma in questo caso non si sta rivelando efficace perché viene superato ogni anno anche del 10-20%. Per risolvere il problema, Aifa sta cercando di negoziare i prezzi dei farmaci nel momento in cui vengono immessi sul mercato, in modo che non siano eccessivamente onerosi e non impattino in modo drammatico sull’aumento della spesa».
Intervista integrale
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