Prosegue inarrestabile il lento declino della spesa farmaceutica convenzionata, definita come la spesa sostenuta dal Ssn per l’erogazione di farmaci attraverso le farmacie aperte al pubblico. I dati appena pubblicati, relativi ai primi nove mesi del 2019, mostrano un calo dei consumi dello 0,6%, sullo stesso periodo dell’anno precedente. A fornire i dati degli andamenti è Assogenerici, attraverso un report realizzato dall’Ufficio studi, basandosi su dati Iqvia. Secondo quanto emerso dall’ultima analisi, infatti, «i primi nove mesi del 2019 confermano il trend di decrescita dei consumi in farmacia registrato nei primi mesi dell’anno: da gennaio a settembre la spesa farmaceutica complessiva nel canale farmacia è ammontata ad un totale di 7,8 miliardi di euro per 1,4 milioni di confezioni vendute. I farmaci equivalenti hanno assorbito il 22% del mercato a volumi e il 14% a valori».
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Assogenerici evidenzia che «le confezioni dispensate a carico del Ssn sono diminuite dello 0,6% rispetto ai primi 9 mesi del 2018. A perdere terreno sono stati i prodotti coperti da brevetto (- 5,2% a unità rispetto allo stesso periodo del 2018) mentre cresce, lentamente, il segmento dei farmaci equivalenti (generici puri), con un aumento dell’1,8% rispetto a gennaio-settembre 2018». Quanto alla spesa rimborsata, la sigla rende noto che «è sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo del 2018». Inoltre, «i prodotti sotto brevetto hanno registrato una flessione del 6,5%, mentre gli equivalenti hanno quotato una crescita del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente».
Più nel dettaglio, Assogenerici puntualizza che «il giro d’affari degli equivalenti risulta focalizzato in classe A, dove si concentra l’89% delle confezioni vendute (su un totale di 309 milioni) e l’82% del fatturato realizzato (su un totale di 1,1 miliardo), mentre resta decisamente più contenuta l’incidenza dei prodotti in classe C (10% a volumi; 17% a valori) e nell’area dell’automedicazione (1% sia a volumi che a valori). Complessivamente – spiega Assogenerici – nel canale farmacia a giocare la parte del leone sono i prodotti fuori brevetto che assorbono il 74% delle confezioni vendute nel canale, senza distinzione di classe (61% a valori), ma con una netta predominanza dei brand a brevetto scaduto, che quotano il 70% a volumi e il 76% a valori del relativo mercato fuori brevetto». Infine, ultima nota dolente, la spesa a carico dei cittadini, relativa alla differenza versata tra branded a brevetto scaduto e generico, che «ammonta a 829,3 milioni di euro il totale», nei primi nove mesi del 2018.
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