Come per il 2018, anche per l’anno in corso è previsto un superamento dei tetti di spesa di circa 2,4 miliardi. A darne notizia è Iqvia, provider globale di dati in campo sanitario e farmaceutico, il quale sottolinea che «le aziende farmaceutiche saranno nuovamente chiamate a ripianare il 50% dell’eccedenza  della spesa farmaceutica per acquisti diretti per un totale di 1,2 miliardi di euro». Nello specifico, «la spesa farmaceutica per acquisti diretti nel 2019 oltrepasserà nuovamente il tetto programmato per legge. Infatti, secondo i calcoli, si prevede un disavanzo della spesa di circa 2,4 miliardi di euro rispetto ai 2,1 miliardi di euro dell’anno scorso. Il finanziamento totale del fabbisogno sanitario nazionale è stato fissato a 114,4 miliardi di euro, circa un miliardo in più rispetto all’anno precedente».

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Con riferimento agli acquisti diretti di farmaci, invece, «a partire da quest’anno – spiega Iqvia -, a seguito dello scorporo della spesa per i gas medicinali, il tetto di spesa è stato ridotto dal 6,89% al 6,69% del totale fabbisogno, pari a 7,6 miliardi di euro. In realtà, si prevede che questa spesa supererà i 10 miliardi di euro (+5,2% rispetto al 2018). Sono esclusi da questo computo i farmaci innovativi e innovativi oncologici che rientrano in due fondi da 500 milioni di euro ciascuno». Ne consegue che «anche quest’anno, il tetto di spesa per acquisti diretti fissato per il 2019 non sarà sufficiente. E le aziende farmaceutiche saranno nuovamente chiamate a ripianare il 50% dell’eccedenza della spesa farmaceutica per acquisti diretti (payback) per un totale di circa 1,2 miliardi di euro. La restante parte verrà invece ripianata dalle Regioni in base al loro superamento del budget assegnato».

Quanto alla spesa convenzionata, Iqvia prevede che «nel 2019, esaurito l’effetto delle genericazioni più importanti, questa tornerà a crescere (+0,9%). La previsione è che comunque la convenzionata registrerà un avanzo positivo di circa 780 milioni di euro». «Negli ultimi anni, la pressante esigenza di garantire la sostenibilità economica del servizio sanitario nazionale ha portato all’attuazione di una serie di interventi di contenimento della spesa che hanno avuto un impatto pesante sui bilanci delle imprese farmaceutiche in Italia», dichiara Sergio Liberatore, amministratore delegato di Iqvia Italia. Per questo motivo, evidenzia il dirigente, «bisogna trovare dei meccanismi che attutiscano questo impatto per consentire all’industria di continuare a investire nell’innovazione. E’ ora di ragionare sul pagamento della terapia in base al beneficio che ne trae il paziente. In breve, bisogna iniziare a misurare il costo dei nuovi farmaci confrontandolo con la riduzione delle spese connesse all’assistenza, la diminuzione del numero dei ricoveri, la prevenzione e il costante miglioramento dello stato di salute».

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