software gestionale farmacia«Il progetto di Federfarma per un intervento “commerciale” nel mercato dei software rivolti alla farmacia può contribuire a raffreddare i prezzi, soprattutto delle piattaforme per dpc e integrativa. Ma sui piani messi a punto da Promofarma, la società di servizi informatici del sindacato, serve un approfondimento supplementare che risolva ogni dubbio su fattibilità e costi dell’operazione per realizzare e commercializzare un software “a marchio” destinato alla farmacia». È con queste parole che Federfarma fa sapere di voler aspettare prima di lanciarsi nella creazione di un programma gestionale proprio.
Ieri nel corso dell’assemblea generale del sindacato si è parlato in effetti della questione: all’ordine del giorno c’era in fatti la discussione circa un’ipotesi di acquisizione da parte di Promofarma delle quote di maggioranza di una società di informatica. Tuttavia, prosegue Federfarma, «alla luce del dibattito nell’assemblea, è stata abbandonata l’ipotesi che la Federazione entri nel mercato attraverso l’acquisizione di una società già operante nel comparto dei gestionali e ha invece trovato ampi consensi l’eventualità che il sindacato si faccia parte attiva per lanciare una nuova piattaforma per dpc e integrativa, dato che i prodotti oggi più noti obbligano le associazioni territoriali di Federfarma a spese annuali di svariate centinaia di migliaia di euro»
FarmaciaVirtuale.it ha ascoltato il presidente di Federfarma Avellino e delle Farmacie rurali della Campania, Mario Flovilla, che ha sottolineato come nel corso dell’assemblea il punto sia stato «bocciato a larghissima maggioranza. Non per contrarietà di principio al fatto che Federfarma si possa occupare di informatica, ma per le troppe poche informazioni a riguardo. Occorre un piano economico chiaro da proporre all’assemblea, altrimenti si tratta di una delega in bianco». Inoltre, lo stesso Flovilla si chiede «se ci sia davvero necessità, oggi, di un gestionale “a marchio”, visto che il livello qualitativo di quelli forniti dalle software house è soddisfacente. Se la proposta fosse arrivata molto tempo fa, sarebbe stato diverso. Ma se anche fosse un problema di caratteristiche dei gestionali, così come di costi, si può scegliere la via di un’azione politica piuttosto che quella di un’acquisizione».

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