I presupposti con cui da anni sostengo la necessità di equiparare dal punto di vista tecnico, contrattuale ed economico il percorso di formazione specialistica post laurea di medici e farmacisti hanno trovato riscontro in numerosi pareri forniti da autorevoli giuristi. Oggi non posso dunque che esprimere soddisfazione davanti al fatto che il Ministero per la Università e la Ricerca ha riconosciuto tale equivalenza inserendo – nell’ambito del Decreto sugli ordinamenti didattici delle scuole di specializzazione di area sanitaria – la formazione specialistica in Farmacia ospedaliera nelle classi di specializzazione dell’area Servizi clinici.
Si tratta certamente di un passo in avanti verso la risoluzione di una ingiusta sperequazione di trattamento tra le due categorie perché conferma, in sostanza, il ruolo definito del farmacista specializzando nell’ambito del sistema sanitario nazionale e la sua evidente analogia – naturalmente con competenze differenti – con il ruolo rivestito dai medici specializzandi nello stesso ambito.
Ho sollevato la questione sin dalla scorsa legislatura – sia attraverso atti di sindacato ispettivo che mozioni e odg accolti dal Governo – in riferimento alla riforma delle Scuole di specializzazione in Farmacia Ospedaliera che equipara il percorso formativo (teorico e pratico) dei medici e dei farmacisti in formazione specialistica e comporta la necessità di sopperire alle esigenze economiche degli uni e degli altri per l’impegno a tempo pieno prestato nella rispettiva area sanitaria di formazione (medica per gli uni e farmaceutica per gli altri), ma che riveste carattere interdisciplinare.
E’ evidente lo stretto collegamento esistente tra l’evoluzione della disciplina delle Scuole di specializzazione in Farmacia Ospedaliera in termini di esigenze ed obiettivi formativi nonché in relazione ai modelli tipo dei relativi piani di studio e di pratica professionale comparati tra il vecchio e il nuovo loro ordinamento e la parallela evoluzione delle competenze riservate alle Farmacie Ospedaliere, non solo nell’ambito ospedaliero, ma anche in quello territoriale, a seguito della riforma copernicana dell’assistenza farmaceutica, secondo quanto previsto nel pluralismo organizzativo del Servizio sanitario nazionale.
Tutto ciò assume un decisivo impatto con il nuovo sbocco professionale che accomuna i medici ed i farmacisti ospedalieri, quali protagonisti di un intervento sanitario interdisciplinare, che presuppone un analogo percorso formativo svolto dagli uni e dagli altri nelle due Scuole di specializzazione dell’area sanitaria per avere l’accesso meritocratico al medesimo Servizio di diagnosi e cura, che viene garantito dalle strutture ospedaliere loro tramite.
Questo collegamento tra la formazione specialistica e lo sbocco professionale non può che accomunare medici e farmacisti in formazione anche ai fini economici per l’attività prestata durante il percorso formativo.
Continueremo, quindi, la nostra battaglia perché, considerata l’analogia dei doveri, il prossimo passo del Ministero sia il riconoscimento per i farmacisti in formazione specialistica anche dei diritti analoghi a quelli dei medici specializzandi, in riferimento a borse di studio e contratto”.
Lo dichiara in una nota il sen. d’Ambrosio Lettieri, capogruppo FI Commissione Sanità del Senato.
[Per non perdere le novità di settore, iscriviti alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it, nella tua email alle 7:00, dal lunedì al venerdì. Apri questo link]
Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia
Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.
Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.