Il segretario generale di Assofarm, Francesco Schito, ha inviato una nota ai propri iscritti delineando un’idea di ripartenza alla luce della pandemia. Ciò evidenziando che, a suo avviso, è necessario «evitare di depauperare questo patrimonio di credibilità attraverso errori strategici (fortunatamente rari) come il far pagare la stampa del green pass». Inoltre «mantenere vivo – evidenzia Schito – uno spirito lungimirante che ci consenta di offrire gratuitamente un servizio manuale oggi, perché questo ci aiuterà domani ad affermare la Farmacia dei servizi, che remunererà  i servizi cognitivi  ad alto valore professionale aggiunto a ben altri prezzi». Secondo Schito è importante «ricordare che nel mondo delle relazioni istituzionali credito e merito sono beni rapidamente deperibili. La loro data di scadenza potrebbe coincidere con la fine della crisi».

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Riapertura dei tavoli per convenzione e remunerazione

Per il dirigente sono diverse le tappe da portare avanti, tra cui «riaprire oggi i tavoli per il rinnovo della convenzione, per la nuova remunerazione e per la piena attuazione della Farmacia dei servizi significherebbe ragionare su temi vitali per la farmacia italiana quando tutti hanno ancora ben chiaro il contributo che la farmacia stessa può dare in termini di de-ospedalizzazione delle terapie, controllo della spesa, supporto alla medicina generale territoriale. Aprire però non significa anche a portare a termine. La storia degli ultimi anni ci ha insegnato che i lavori dei tavoli possono lentamente degradare in inconcludenti situazioni di stallo». In definitiva, secondo il segretario «dobbiamo quindi riaprire con uno spirito nuovo rispetto al passato, questa volta caratterizzato dalle consapevolezze e dalle concretezze maturate negli ultimi tragici mesi. Oggi nessuno può fingere di non credere che il Paese abbia bisogno di una Sanità diversa, più moderna e dinamica, meno corporativa e più meritocratica, più efficiente e vicina al cittadino».

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