«L’esperienza della pandemia ha evidenziato la centralità e la forza del nostro Servizio sanitario nazionale ma anche la necessità di un intervento robusto per renderlo più efficiente e sostenibile. C’è bisogno di una Sanità con meno burocrazia, che sottrae tempo ed energie all’assistenza i cittadini, che investa sui professionisti, che restano il patrimonio più prezioso del Ssn, e che guardi con lungimiranza al futuro, per far fronte ai bisogni di un numero crescente di anziani e di cronici, ma anche per rispondere alle mutate esigenze e abitudini dei nostri giovani, che investono anche la sfera della salute». Così il presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi), Andrea Mandelli, intervenendo al Forum sulla Sanità organizzato da Letizia Moratti a Milano.

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Farmacisti perno del Ssn

Secondo Mandelli «la carenza di professionisti, che riguarda da vicino i farmacisti al pari di tutte le altre professioni sanitarie è una questione prioritaria da affrontare, che attiene non solo al tema della formazione e della retribuzione, ma anche alla capacità del sistema di trasmettere alle giovani generazioni il valore dell’impegno speso quotidianamente dal personale sanitario al servizio della salute dei cittadini. In un contesto di crisi e di profondi mutamenti i farmacisti hanno dimostrato di essere un perno del Ssn e di dare concretezza a quel concetto di prossimità che la pandemia ha drammaticamente portato alla ribalta».

Impegno di una comunità professionale coesa nei valori

Mandelli ha poi osservato che «test, vaccini, diagnostica di prima istanza, prestazioni di telemedicina, sono servizi sempre più apprezzati dai cittadini e di estremo valore in un’ottica di sostenibilità complessiva del sistema, per il contributo che offrono alla riduzione delle liste d’attesa, al contrasto all’antibiotico-resistenza, al potenziamento delle attività di prevenzione, e, in definitiva, al miglioramento dello stato di salute dei cittadini». Ciò nonostante, secondo Mandelli «questi risultati non sarebbero stati possibili senza l’impegno di una comunità professionale coesa nei valori, nella volontà di accrescere le proprie competenze e negli obiettivi da raggiungere: dare agli italiani le risposte che meritano sul fronte della tutela della salute».

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