Si è tenuto il 7 maggio 2025 l’evento «La salute mentale, una sfida a livello regionale. La Lombardia in mente», organizzato da Johnson & Johnson in collaborazione con attori del sistema sanitario locale. L’iniziativa ha riunito rappresentanti istituzionali, professionisti della salute e stakeholder per analizzare le politiche regionali e presentare soluzioni concrete. L’obiettivo è stato quello di delineare un quadro aggiornato sulle necessità legate alla salute mentale, con particolare riferimento alle iniziative già avviate e alle prospettive future. Tra i temi centrali, l’aumento dei casi di disagio psichico, soprattutto tra giovani e preadolescenti, e la necessità di un approccio strutturato per garantire risposte efficaci.
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«Salute mentale deve tornare al centro della programmazione sociosanitaria»
Secondo Ivan Limosani, direttore Struttura Dipendenze, Sanità penitenziaria e Salute Mentale, Uo Polo Territoriale, Direzione Generale Welfare, Regione Lombardia, «la salute mentale deve tornare al centro della programmazione sociosanitaria, anche alla luce della riorganizzazione post-pandemica e della crescente attenzione alla medicina territoriale. Servono reti forti e integrate, che uniscano sanità, sociale e Terzo Settore, perché nessuna struttura da sola può rispondere a tutti i bisogni. Le Case della Comunità rappresentano un’opportunità cruciale per costruire punti di riferimento accessibili e multidisciplinari per i cittadini».
Integrazione tra servizi sanitari e sociali
Carlo Borghetti, Componente Commissione III Sanità e Commissione Ix Sostenibilità sociale, casa e famiglia, Regione Lombardia, ha evidenziato che «mentre aumenta la domanda di servizi per la salute mentale resta grave l’insufficienza delle strutture, la carenza di risorse e di personale e la disomogeneità territoriale dell’offerta. Per superare questi problemi è necessario puntare di più anche sull’integrazione tra servizi sanitari e sociali, senza dimenticare la lotta allo stigma e alle barriere culturali che ancora resistono nei confronti delle persone con disagio psichico».
Monitoraggio e raccolta delle evidenze epidemiologiche e organizzative
Emanuele Monti, presidente Commissione IX Sostenibilità sociale, casa e famiglia, Regione Lombardia, ha sottolineato che «per affrontare in modo efficace le sfide poste dalla salute mentale è fondamentale disporre di dati solidi e aggiornati. Un sistema strutturato di monitoraggio e raccolta delle evidenze epidemiologiche e organizzative non solo permette una programmazione più mirata, ma rappresenta anche uno strumento strategico per orientare correttamente le risorse disponibili. In questo senso, l’istituzionalizzazione di un Osservatorio regionale sulla salute mentale rappresenta una priorità su cui è importante lavorare con impegno».
«Garantire ai cittadini la qualità di cura»
Per Giulio Gallera, presidente Commissione speciale Pnrr, monitoraggio sull’utilizzo dei fondi europei ed efficacia dei bandi regionali e Componente Commissione Iii Sanità, Regione Lombardia, «questo è un momento di grande riflessione con tutti gli addetti ai lavori per parlare di un tema, quella della salute mentale, che è una tematica del territorio. Siamo di fronte a una grande sfida che è fondamentale per garantire ai cittadini la qualità di cura e in quest’ottica dobbiamo pensare a ri-orientare i modelli per essere più omogenei insieme a tutti gli attori, come i comuni, il terzo settore, il settore sociosanitario, le istituzioni, e che mettono al centro il paziente. La salute mentale è un fenomeno esploso negli ultimi anni. Le diagnosi di disagio psicologico negli adolescenti è aumentato considerevolmente e non possiamo pensare di soddisfare i bisogni di oggi con servizi ormai superati. Dalla pandemia del Covid sono stati fatti dei grandi passi avanti nella Regione Lombardia, come la tele medicina, le consulenze online: sono tasselli importanti ma dobbiamo incrementare il personale. Sono convinto che lavorando insieme a tutti gli attori, possiamo fare dei grandi passi in avanti».
L’esperienza in Lombardia come modello
Felicia Giagnotti, presidente Fondazione Progetto Itaca, “si è detta «estremamente grata di partecipare a questo tavolo di lavoro e di collaborazione con gli attori del sistema per parlare della salute mentale in Regione Lombardia, Regione dove è nato Progetto Itaca 25 anni fa e che ora è presente in 17 sedi in tutto il territorio nazionale. L’esperienza fatta in Lombardia è diventato poi un modello per tutte le altre sedi. Siamo convinti che i famigliari e i pazienti che portano una forte esperienza personale della malattia, dei trattamenti, dei servizi possono dare un contributo prezioso a tavoli istituzionali dove si identificano soluzioni e si programmano interventi. Siamo altresì convinti dell’importanza della formazione dei famigliari e pazienti per promuovere un modello integrato anche con la parte clinica e del valore aggiunto che le associazioni possono portare, con la loro esperienza, al mondo della cura».
L’approccio efficace, inclusivo e sostenibile alla salute mentale
Monica Gibellini, Direttrice Government Affairs, Policy & Patient Engagement di Johnson & Johnson Innovative Medicine, ha osservato che l’azienda «è da sempre impegnata nel promuovere un approccio efficace, inclusivo e sostenibile alla salute mentale. Con questa iniziativa, vogliamo contribuire attivamente al miglioramento dei modelli organizzativi e gestionali per la presa in carico delle persone con disturbi mentali, favorendo l’accesso all’innovazione terapeutica, all’assistenza territoriale e di prossimità, e a un utilizzo più efficiente delle risorse disponibili. Sono stati coinvolti tutti gli attori dell’ecosistema sanitario regionale per costruire insieme un percorso condiviso, capace di rispondere concretamente ai bisogni della comunità. Crediamo che il confronto continuo con istituzioni, esperti e associazioni pazienti sia fondamentale per superare lo stigma che ancora grava su chi soffre di disturbi mentali e garantire un accesso equo e appropriato alle cure».
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