
La Federazione farmaceutica internazionale (Fip) ha pubblicato ad agosto 2025 un report che ha esaminato il coinvolgimento dei farmacisti nella risposta a emergenze e disastri in diverse nazioni. Il documento, curato dal team Fip Humanityrx sotto la direzione di Dalia Bajis, head of programmes and provision, ha raccolto casi studio da otto paesi, illustrando le modalità con cui i professionisti farmaceutici hanno affrontato situazioni critiche. Lo studio ha messo in luce come le competenze specifiche del farmacista siano risultate determinanti nella garanzia della continuità terapeutica e nella gestione delle scorte di medicinali durante eventi catastrofici. L’iniziativa si inserisce nell’ambito della campagna globale “Think humanity, think pharmacy”, volta a sottolineare il valore della professione farmaceutica in contesti di crisi.
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Strategie di intervento e coordinamento nelle crisi
Le esperienze documentate hanno dimostrato un comune denominatore nell’approccio strategico alla gestione delle emergenze. In contesti come il deragliamento ferroviario in Camerun del 2016 o i terremoti in Giappone, l’attivazione tempestiva di reti di farmacie e la collaborazione con le autorità sanitarie nazionali hanno permesso di istituire punti di erogazione di farmaci essenziali e di assistenza farmaceutica in aree colpite. L’Ordine nazionale dei Farmacisti del Camerun ha facilitato l’autorizzazione rapida di una farmacia a Eséka, mentre in Giappone il sistema farmaceutico ha dimostrato resilienza di fronte a eventi sismici ripetuti. In Libano, l’Order of Pharmacists of Lebanon (Opl) e l’organizzazione di ricerca Inspect-Lb hanno implementato piattaforme digitali per contrastare la disinformazione durante l’epidemia di colera del 2022 e supportare la popolazione nel contesto della crisi economica e bellica.
Sfide comuni e prospettive future per la resilienza
Il rapporto della Fip non ha omesso di segnalare le criticità ricorrenti emerse dalle varie esperienze internazionali. Le interruzioni della catena del freddo, la fragilità delle supply chain, la scarsa integrazione dei farmacisti nei piani di emergenza nazionali e le difficoltà di accesso logistico alle aree disastrate sono stati ostacoli di non poco conto. In risposta, la Federazione ha raccomandato l’implementazione di framework normativi che riconoscano la farmacia come servizio essenziale, lo sviluppo di competenze umanitarie nei curricula accademici e il potenziamento della collaborazione internazionale. La creazione di reti di comunicazione d’emergenza robuste e la formazione di coordinatori farmaceutici per le emergenze sono individuati come elementi chiave per costruire una risposta più efficace e resiliente nel futuro, garantendo che il settore farmaceutico possa continuare a svolgere il suo ruolo cruciale a supporto delle comunità colpite. Si rimanda al report disponibile nella sezione “Documenti allegati”.
Documenti allegati
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