
La Federazione internazionale farmaceutica (Fip) ha pubblicato il Global situation report on pharmacy 2025, analisi approfondita del contributo della professione dei farmacisti nei sistemi sanitari mondiali. Il documento ha messo in luce in che modo l’integrazione strategica dei farmacisti, con politiche mirate e modelli di finanziamento innovativi, possa favorire il raggiungimento della copertura sanitaria universale (Uhc) e il potenziamento delle cure primarie. I dati raccolti dal programma di monitoraggio della Fip, avviato nel 2006, mostrano una partecipazione record nel 2024, con 79 Paesi coinvolti, rappresentando il 71% della popolazione globale. Le informazioni raccolte rendono dipsonibile la panoramica dettagliata su capacità lavorativa, formazione e quadri normativi, utili per orientare le strategie future.
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Azioni prioritarie per regolatori e decisori politici
Tra i temi centrali del rapporto, vi è l’ampliamento dello “scope of practice” dei farmacisti. Le raccomandazioni comprendono l’autorizzazione a somministrare vaccini, prescrivere farmaci per patologie minori, e condurre test diagnostici rapidi. Studi citati nel documento dimostrano che tali interventi hanno migliorato l’accesso alle cure, riducono gli accessi non necessari ai medici di base e generano risparmi significativi per i sistemi sanitari. L’esempio rilevante proviene dagli Stati Uniti, dove i servizi di vaccinazione in farmacia hanno il potenziale di prevenire 16 milioni di casi di influenza all’anno, con un risparmio stimato in 69,5 miliardi di dollari. Analogamente, in Svizzera, l’attività vaccinale dei farmacisti ha ridotto del 17,6% le visite mediche e generato un risparmio di 143.021 franchi svizzeri per stagione.
Formazione e collaborazione multidisciplinare
Il rapporto ha poi enfatizzato l’importanza di modelli di cura collaborativi, in cui i farmacisti affiancano i medici di medicina generale, specialmente nelle aree rurali o svantaggiate. L’integrazione nei team sanitari ha dimostrato di migliorare la gestione delle malattie croniche, riducendo errori terapeutici e ottimizzando l’uso dei farmaci. In Thailandia, ad esempio, la riconciliazione farmacologica ha diminuito del 75% il rischio di errori legati ai medicinali. Un altro pilastro è lo sviluppo di percorsi formativi specialistici, con framework come il Global Advanced development framework (Gadf), già adottato in Kuwait e Indonesia. In Australia, l’Advanced pharmacy practice framework (Appf) ha favorito il riconoscimento di competenze avanzate, allineando la professione alle esigenze dei sistemi sanitari. Si rimanda al report integrale nella sezione “Documenti allegati”.
Documenti allegati
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