RocheTra etica e farmagossip. La condotta di alcuni alti dipendenti Roche – e la stessa reputazione della casa farmaceutica – è finita sotto i riflettori a seguito di una denuncia anonima. I fatti risalgono allo scorso anno.

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Vodka a fiumi, una nottata trascorsa in un bar e un dirigente Roche salito sul palco in evidente stato di ubriachezza dopo una dura giornata ad una conferenza medica. Un comportamento, verrebbe da dire, tutt’altro che irreprensibile!

Questa la soffiata giunta al PMCPA, Prescription Medicines Code of Practice Authority, un gruppo di esperti che monitora il comportamento degli operatori del settore. Il PMCPA si proclama molto preoccupato per il comportamento tenuto dai dipendenti Roche in un luogo in cui, come era loro ben noto, erano presenti operatori sanitari britannici. Un comportamento inaccettabile  da condannare o una sbruffonata da poco?

Roche avrebbe di fatto violato la clausola 9.1 del Codice di Comportamento ABPI, in cui si afferma che devono essere mantenuti elevati standard comportamentali in ogni momento, quindi a prescindere dal luogo in cui ci si trovi. Non sussisterebbero invece elementi per muovere un’accusa più grave, ovvero la violazione del comma 2, che recita il portare discredito, o ridurre la fiducia nel settore farmaceutico.

Difficile determinare con precisione ciò che sia realmente accaduto quella notte e, da parte sua, l’anonimo non è stato in grado di dimostrare quanto denunciato. Ma il caso è quantomeno  imbarazzante per Roche. La casa farmaceutica, sebbene abbia ammesso che quei dipendenti si siano intrattenuti al bar fino a tarda ora, ha tuttavia sostenuto che non vi sarebbe alcuna prova certa per affermare che il comportamento tenuto non sia stato appropriato. Roche ha altresì  contestato l’accusa di violazione del codice, ritenuta illogica, perversa e semplicemente sbagliata.

Il PMCPA ha osservato che i dipendenti Roche, in veste di rappresentanti dell’azienda e dunque in città per motivi di lavoro, avrebbero dovuto mantenere un atteggiamento consono, al di là della conferenza e di qualsiasi riunione o meeting connessi all’evento.

La casa farmaceutica ha inoltre presentato le ricevute del bar, che non sembrano peraltro dimostrare che i dipendenti Roche abbiano acquistato bevande per tutti gli operatori sanitari presenti nel locale, o che abbiano consumato bevande o che, ancora, il denaro sia stato speso per shot drinks, quei drink da bere in un sol colpo. Tuttavia, la Commissione di Appello ha espresso sorpresa per il numero, la frequenza e la tempistica di bevande acquistate con carte di credito aziendali da parte del personale Roche.

Il PMCPA ha intanto respinto ricorso di Roche e il verdetto sarà pubblicato nel maggio 2013.

Questo è il primo esempio che si ricordi di una denuncia formale contro una società per il comportamento offensivo tenuto dai propri dipendenti. Se dopo questo episodio, alcuni dirigenti di Roche decideranno di farsi una bevuta e trascorrere una serata vivace e in allegria, suggeriamo loro di non farlo in un bar in cui vi siano anche medici, e certamente di fare attenzione a non esibirsi su palchi dando eccessivo spettacolo.

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