
Latronico ha quindi constatato che «sia pure a rilento», le regioni si stanno adeguando al processo di dematerializzazione e che il ministero ha introdotto un terzo codice di sicurezza (datamatrix). Questo però, secondo il deputato, non risolve i problemi derivanti dal fatto che il bollino non può essere più apposto sulla ricetta: per questo lo stesso Latronico si è rivolto al governo chiedendo come intenda risolvere i problemi evidenziati.
De Filippo ha risposto che il decreto governativo del 30 maggio 2014, «definisce le regole tecniche per la produzione e la lettura ottica del bollino farmaceutico, ai fini dell’individuazione di ogni singola confezione di medicinale». Conseguentemente, «tutti i bollini presenti sulle confezioni di medicinali immessi in commercio in Italia riportano un numero di identificazione univoco e non ripetibile per almeno sei anni». Il sottosegretario ha poi spiegato che la norma «continua a prevedere la modalità di distacco dello strato superiore del bollino nel solo caso di prescrizione presentata sulla ricetta del SSN». E ha ricordato che l’Italia, disponendo del bollino farmaceutico di sicurezza, che assicura l’identificazione univoca delle confezioni di medicinali, nonché di un sistema di tracciabilità che consente il monitoraggio delle stesse confezioni lungo l’intera filiera distributiva, è tra i Paesi europei che hanno in vigore già un sistema nazionale.
[Non perdere le novità di settore: iscriviti alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Apri questo link]
Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia
Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.
Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.
