ricetta elettronicaL’avvio della ricetta dematerializzata in Abruzzo arriverà presumibilmente a dicembre, come ricordato ai titolari di farmacia da una recente circolare di Federfarma Chieti, che invita ad attivarsi con le proprie software house in modo da essere pronti per la sua introduzione. Le software house, dal canto loro, e in specifico Mak3, Farma3tec e Csf sistemi, hanno inviato al sindacato i prezziari che intendono applicare per la gestione della dematerializzata, con un occhio di riguardo, come richiesto da Federfarma, per le farmacie rurali, che soffrono in modo particolare per la crisi di questi anni. Le tre società sottolineano prima di tutto le conseguenze che sta comportando per loro l’introduzione della ricetta elettronica, come la verifica che ciascun lettore ottico delle farmacie sia progettato/abilitato alla lettura del codice a barre della targatura dei prodotti; la verifica che ciascun terminale delle farmacie abbia installato il software Microsoft Framework, necessario all’attivazione dei servizi di comunicazione con il Sac, il Sistema di accoglienza centrale di Sogei; il controllo che l’hardware delle farmacie abbia le caratteristiche minime necessarie per il funzionamento delle procedure per la dematerializzata in termini di risoluzione video, processore e memoria. E poi ancora, a carico delle software house ci sarebbe la verifica che la formazione dei farmacisti all’utilizzo delle nuove funzionalità sia adeguata e il controllo della connessione Internet delle farmacie, un fattore chiave per la gestione della ricetta elettronica e anche uno dei punti più problematici, dato che spesso il collegamento alla Rete non è sufficientemente performante, per esempio per la mancanza di copertura Adsl. Mak3, Farma3tec e Csf sistemi mettono poi in evidenza «la continua necessità di assistenza alle farmacie che non hanno altro interlocutore tecnico reale, se non noi, per l’analisi e il tentativo di risoluzione delle problematiche che si verificheranno nella fase iniziale e che, anche a regime, continueranno a esserci, sia pure in misura minore». «Ci onora – affermano le tre software house – essere considerati dai titolari di farmacia gli elementi di riferimento, a loro supporto, in queste problematiche, ma è bene considerare che veniamo interpellati anche in tutti i casi in cui l’impasse tecnica è causata da elementi del sistema non controllati da noi (Sac, Adsl, eccetera)». Per tutte queste ragioni Mak3, Farma3tec e Csf sistemi hanno stabilito un prezziario che prevede 50 euro più Iva per le farmacie che abbiano fino a 2 postazioni, 80 euro più Iva da 3 a 6 postazioni e 120 euro più Iva per le farmacie più grosse da 7 postazioni in su; importi per i quali, precisano, «non possano essere previste ulteriori agevolazioni». A questi vanno inoltre aggiunti – «per l’incremento – sottolineano – delle attività di assistenza collegate a questo progetto» – 120 euro annui più Iva per le farmacie rurali che abbiano al massimo 2 postazioni e 150 euro per tutte le altre. L’applicazione dei canoni annuali è obbligatoria per i primi due anni di introduzione della ricetta elettronica, passati i quali, in base al carico di lavoro per le software house, si valuterà una rinegoziazione degli accordi o la loro cessazione.

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