ricetta elettronicaSeppur non senza polemiche, problemi tecnici e forti ritardi, la ricetta elettronica a poco a poco sta diventando realtà nelle diverse Regioni italiane. Una “rivoluzione”, quella della dematerializzazione, di non poco conto, che dovrebbe portare con sé il controllo della spesa farmaceutica e dell’adeguatezza delle terapie prescritte, nonché un risparmio di milioni di euro per l’eliminazione della stampa delle ricette rosse. I dubbi e i problemi aperti sono però ancora molti, così come la confusione sulle procedure; FarmaciaVirtuale.it ha raccolto alcune domande inviateci dai colleghi che hanno risposto ad un sondaggio e le ha rivolte a Marco Deserti, informatico e consulente di Federfarma Caserta.

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Con la ricetta elettronica è necessario fare delle stampe?

In linea di principio no, a parte le consuete distinte, ma teniamo presente che la ricetta elettronica segue direttive nazionali ma è poi gestita a livello regionale, pertanto tutto dipende dalle scelte effettuate dalle Asl.

Cosa occorre fare con le fustelle?

Vale sempre il principio della “regionalità delle scelte”. In Lombardia, per esempio, le fustelle vengono utilizzate diversamente rispetto ad altre realtà. In linea generale, comunque, devono essere consegnate all’Asl; sul come conservarle, bisogna fare riferimento alle richieste delle proprie Regioni. Finora la scelta quasi unanime è stata quella di attaccarle sui promemoria.

Che prestazioni sono richieste alla connessione Internet, soprattutto in upload?

Lo scambio di dati durante la spedizione è minimo, una qualsiasi Adsl è più che sufficiente.

Come si fa dove non c’è ancora l’Adsl e i collegamenti a Internet sono intermittenti?

Si possono cercare soluzioni alternative; anche connessioni tramite dispositivi che sfruttano le carte Sim dei cellulari possono andare bene. In casi estremi di mancata connettività, in ogni caso, è sempre possibile dispensare il farmaco utilizzando il solo promemoria cartaceo per poi effettuare la spedizione elettronica successivamente, in maniera asincrona. Il farmaco va erogato comunque; la salute deve avere la precedenza sugli intoppi tecnologici eventuali.

Che cosa succede se il medico non è informatizzato?

Prescriverà una normale ricetta rossa e si vedrà stornata, come da contratto, parte della retribuzione annua lorda.

E cosa succede se il medico sbaglia prescrizione?

Il paziente dovrà tornare dal medico a farsi fare una nuova ricetta corretta.

Se il medico sbaglia la ricetta nella prescrizione sostanziale non formale e i farmaci sono stati spediti, come si fa a ricaricare i farmaci, annullare la ricetta e richiederne un’altra?

Dobbiamo distinguere due casi. Il primo è il caso in cui il farmaco da sostituire sia nella stessa classe di equivalenza. La farmacia deve allora effettuare un annullamento di ricetta con codice 1 (viene mantenuta in carico) e procedere con la nuova erogazione del farmaco corretto tenendo come riferimento la data di emissione della ricetta originaria. Il secondo caso è invece quello in cui il farmaco sia totalmente sbagliato. In questa situazione l’annullamento va fatto con codice 3 (si annulla anche la presa in carico) e il promemoria va riconsegnato al paziente, che dovrà provvedere a recarsi nuovamente dal medico per l’emissione di una nuova ricetta. Queste procedure vengono generalmente svolte in maniera semplificata tramite le funzioni dei gestionali, pertanto il consiglio è quello di informarsi bene presso le proprie software house. In entrambi i casi la seccatura maggiore, verosimilmente, è di carattere pratico e legata al dover recuperare le fustelle, probabilmente (dipendentemente dalle richieste delle Asl) attaccate al promemoria.

Nel caso di una ricetta spedita parzialmente, come ci comportiamo?

Può essere spedita la parte mancante della ricetta, purché non siano passati i trenta giorni dalla prescrizione e tenendo presente che la singola ricetta può essere trattata solo da una singola farmacia.

Che cosa succede se per errore sto per consegnare un dosaggio diverso da quello prescritto? La ricetta non si chiude?

Esattamente: il sistema rende impossibile la spedizione di un farmaco errato.

Posso consegnare il Gardenale se il programma mi fa erogare la ricetta?

La questione è attualmente ancora aperta, siamo in attesa di informazioni in merito.

Quand’è che non consegnerò più i promemoria alla Asp/Ausl/Asl?

Il principio è quello solito della “regionalità delle scelte”, non predicibile e dipendente dalle zone.

Sul promemoria consegnato dal medico al paziente e da quest’ultimo al farmacista sono indicati i farmaci prescritti?

Sì, il promemoria contiene tutti i dati oggi presenti sulla ricetta rossa.

Con l’ipotesi, in prospettiva, di non avere nulla di cartaceo i farmacisti dovrebbero trasformarsi in “trottole”, fare avanti e indietro tra la cassettiera e il computer per leggere i farmaci ordinati; un lavoro improbo, anche sul fronte del tempo impiegato, nel caso di pazienti, ad esempio i più anziani, che hanno più ricette…

Ogni innovazione porta cambiamenti nel modo di lavorare e ovviamente sta a tutti noi cercare, in tale ambito, la soluzione più comoda e veloce per svolgere tutte le mansioni. Nell’ipotesi di non avere più nulla di cartaceo va però anche sottolineato il risparmio di tempo derivante dal non dover gestire le fustelle e soprattutto dal non dover più tariffare, ma lo potremo verificare solo quando l’ipotesi sarà realtà.

Potrebbero essere presenti fenomeni di accaparramento ricette con l’introduzione della ricetta elettronica?

Dire che il fenomeno diventi impossibile è un po’ azzardato ma, sempre teoricamente, per sua natura il sistema dovrebbe renderlo meno realizzabile. La ricetta elettronica elimina molti dei comportamenti illeciti instauratisi nel tempo, ed è bene ricordare che tali pratiche sono illegali, oltre che condannate da ordini e associazioni.

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