La revisione della legislazione farmaceutica dell’UE segna un traguardo importante nella collaborazione tra l’UE, gli Stati membri e l’industria farmaceutica per migliorare l’accesso a farmaci e vaccini e promuovere la scienza e l’innovazione in Europa. Tuttavia, secondo Nathalie Moll, direttore generale dell’European federation of pharmaceutical industries and associations (Efpia), la proposta attuale mina la ricerca e lo sviluppo nel continente, senza affrontare adeguatamente l’accesso ai farmaci per i pazienti. Hubertus von Baumbach, presidente dell’Efpia, ha espresso il suo sostegno a un quadro normativo che promuova la ricerca di nuovi trattamenti, come quelli per contrastare l’antimicrobico-resistenza (Amr). Tuttavia, il dirigente ha anche sottolineato che l’impatto complessivo delle politiche proposte mette a rischio la competitività europea, indebolendo l’attrattiva per gli investimenti in innovazione e ostacolando la scienza, la ricerca e lo sviluppo in Europa.
[Se non vuoi perdere tutte le novità iscriviti gratis alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Arriva nella tua casella email alle 7 del mattino. Apri questo link]
«Approccio fondamentalmente sbagliato»
Moll ha proseguito sottolineando che l’approccio delineato nella legislazione farmaceutica, che prevede penalizzazioni per le aziende farmaceutiche se un farmaco non è disponibile in tutti gli Stati membri entro due anni, è fondamentalmente sbagliato e rappresenta un obiettivo impossibile da raggiungere. La maggior parte dei ritardi nell’accesso ai nuovi farmaci si verifica dopo che un’azienda ha presentato la richiesta di prezzo e rimborso e attende una decisione per rendere il nuovo trattamento disponibile ai pazienti. Per risolvere le enormi variazioni nell’accesso ai nuovi farmaci in tutta l’UE, è necessario che tutte le parti coinvolte si riuniscano urgentemente per affrontare i problemi reali, piuttosto che affidarsi a una legislazione a livello di UE inapplicabile e destinata al fallimento.
Il percorso dell’Efpia che verrà intrapreso nei prossimi mesi
Nei prossimi mesi, l’Efpia si impegna a collaborare con i membri del Parlamento europeo, il Consiglio e altri stakeholder per garantire che la legislazione farmaceutica e il pacchetto brevettuale rivisti soddisfino le esigenze dei pazienti, dei sistemi sanitari, degli Stati membri e del settore delle scienze della vita in Europa. Se non verranno apportate modifiche, l’eredità di questa Commissione sarà quella di ridurre l’Europa a semplici consumatori dell’innovazione medica di altre regioni, con i pazienti europei costretti ad attendere più a lungo che mai per beneficiare degli ultimi progressi nell’assistenza sanitaria.
Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia
Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.
Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.