
Per farlo i ricercatori si sono basti su una serie di interviste semi-strutturate a 18 farmacisti, che sono state successivamente analizzate. Sono emersi tre temi in particolare: innanzitutto la sensazione di dover mantenere un equilibrio non sempre facile tra etica, legge ed economia da parte dei farmacisti nell’esercizio del loro lavoro. In secondo luogo la consapevolezza del fatto che quella della resistenza agli antibiotici è una questione che presenta connessioni anche con i problemi sociali: in questo senso il ruolo dei farmacisti è particolarmente importante anche da un punto di vista educativo. Infine, i professionisti hanno spiegato di avvertire la presenza di barriere strutturali che impediscono a volte il corretto esercizio del loro lavoro, anche da un punto di vista deontologico.
In conclusione, i ricercatori ritengono che siano necessari interventi di promozione della salute e revisioni delle politiche al fine di contrastare il fenomeno della resistenza agli antibiotici. Così come per favorire l’intervento della categoria dei farmacisti nella gestione complessiva del problema.
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