«In merito a quanto apparso su diverse testate nei giorni scorsi, secondo cui gli integratori a base di Aloe sarebbero stati vietati dalla Commissione Europea, Federsalus desidera precisare che non tutti i prodotti a base di Aloe sono banditi, ma solo quelli che contengono idrossiantraceni». È quanto precisa l’organizzazione di categoria, specificando che «al fine di chiarire l’impatto effettivo di questa norma, è necessario specificare che le molecole degli idrossiantraceni, definite non sicure da parte dell’Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare, sono contenute solamente in una specifica parte della pianta, nelle parti più esterne della foglia». Ne consegue che, alla luce di quanto evidenziato, «non è quindi – ha puntualizzato Federsalus – bandita l’intera pianta dell’Aloe».

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Federsalus: «Polpa continuerà ad essere usata»

In merito all’aloe Federsalus ha poi fatto sapere che «la sua preziosa polpa interna, gel sine cute naturalmente priva di idrossiantraceni, continuerà a essere utilizzata per produrre integratori e supportare il benessere delle persone, per la sua azione emolliente e lenitiva del sistema digerente, funzioni depurative dell’organismo e per il benessere della gola. L’attenta lavorazione della foglia, da parte delle aziende produttrici di integratori, infatti, assicura l’estrazione della polpa dell’Aloe eliminando il rischio di presenza di idorssiantraceni».

Il regolamento Ue e il commento di Federsalus

In merito al Regolamento UE, Federsalus ha ricordato che il 19 marzo 2021 «la Commissione Europea ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il nuovo Regolamento n. 2021/468 che vieta l’uso dei derivati dell’idrossiantracene negli alimenti e di conseguenza anche negli integratori alimentari. La regolamentazione entrata in vigore l’8 aprile 2021, impedisce l’impiego e il consumo di specie botaniche che contengono derivati dell’idrossiantracene, molecole di origine naturale che si trovano in alcune piante presenti sul mercato europeo utilizzate nella preparazione di integratori alimentari come coadiuvanti del buon funzionamento intestinale. In particolare, la Commissione Europea fa riferimento alle sostanze naturali aloe-emodina, emodina, aloina A, aloina B, alla sostanza sintetica dantrone ed a tutte le preparazioni che le contengono». Da qui, le perplessità della sigla: «Federsalus, per altro, precisa di non condividere le modalità con cui la Commissione Europea ha deliberato il verdetto e sostiene che sarebbe stato necessario ulteriore tempo per poter condurre degli studi scientifici più accurati e precisi a garanzia e a beneficio dei consumatori e del settore ed evidenzia che il Regolamento stesso dichiara che persistono incertezze».

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