
Il Rapporto nazionale OsMed 2024, curato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) presieduta da Robert Nisticò e con la direzione tecnico-scientifica di Pierluigi Russo, rende disponibile una panoramica dettagliata sull’impiego dei medicinali. Il documento, frutto del lavoro di un ampio gruppo di esperti che vede, tra gli altri, Claudia Bernardini, Filomena Fortinguerra, Simona Zito, Andrea Pierantozzi per Aifa e Roberto Da Cas per l’Istituto superiore di sanità (Iss), ha esaminato i flussi informativi dell’assistenza farmaceutica territoriale e ospedaliera, sia a carico del Servizio sanitario nazionale che a carico diretto del cittadino.
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Spesa farmaceutica totale nel 2024
La spesa farmaceutica totale ha raggiunto i 37,2 miliardi di euro, con un aumento del 2,8% rispetto al 2023. La spesa pubblica, che costituisce il 72% del totale, si è attestata a 26,8 miliardi di euro, con crescita del 7,7%. L’incremento è trainato principalmente dai farmaci acquisiti dalle strutture sanitarie pubbliche, settore in cui si concentrano le terapie innovative. La spesa territoriale pubblica ha raggiunto i 13,7 miliardi, con un aumento del 5,1%. La spesa sostenuta direttamente dai cittadini, comprendente compartecipazione e acquisto di farmaci di classe C e di classe A in forma privata, è stata di 10,2 miliardi di euro.
Consumi, andamenti demografici e confronto internazionale
Il consumo pro capite di farmaci nel contesto dell’assistenza convenzionata è di 1.136,2 dosi giornaliere ogni mille abitanti. Il 68% della popolazione ha ricevuto almeno una prescrizione di farmaci nel corso del 2024, con prevalenza d’uso superiore tra le donne. L’analisi per fasce d’età ha rivelato che nella popolazione pediatrica, pari a 4,6 milioni di assistiti, gli antinfettivi sistemici sono la categoria a maggior consumo. Si è osservato un incremento delle prescrizioni di farmaci del sistema nervoso centrale in pediatria. Nella popolazione over 65, la quasi totalità degli assistiti riceve almeno una prescrizione.
Politerapia cronica negli anziani
Nel report dell’Aifa è stato registrato il fenomeno della politerapia cronica, con un terzo degli anziani che assume almeno cinque principi attivi differenti per un periodo superiore ai sei mesi. Il confronto con altre nove nazioni europee colloca la spesa farmaceutica totale italiana pro capite in una posizione intermedia. I prezzi dei medicinali in Italia sono inferiori rispetto a quelli di diverse nazioni confrontate. Il consumo di farmaci equivalenti, seppur in crescita, è contenuto rispetto alla media europea, mentre l’Italia ha ampia penetrazione dei biosimilari.
Categorie terapeutiche e indice di innovatività
I farmaci cardiovascolari sono la categoria a maggior consumo nell’assistenza convenzionata, mentre gli antineoplastici e immunomodulatori la voce di spesa più grande per gli acquisti ospedalieri. Per diverse categorie terapeutiche croniche, come antidiabetici e ipolipemizzanti, il Rapporto ha esaminato gli indicatori di aderenza e persistenza alle terapie, evidenziando criticità in particolare per i farmaci dell’apparato respiratorio e gli antidepressivi. Gli antidiabetici hanno mostrato l’orientamento dei consumi verso molecole di più recente introduzione. Il consumo di antibiotici, sebbene in lieve calo, resta elevato, con marcate differenze geografiche a svantaggio delle Regioni meridionali. La spesa per i farmaci innovativi e le terapie avanzate ha registrato crescita, così come quella per i farmaci orfani, che ha superato i 2,3 miliardi di euro. L’analisi ha confermato la sostanziale variabilità regionale in termini di spesa, consumi e appropriate.
Nisticò: «Si colgono segnali positivi»
Il presidente Nisticò ha spiegato che il Report «evidenzia nel 2024 l’impegno sull’innovazione terapeutica e la tutela della salute pubblica, in un contesto di crescenti sfide economiche e sociali. Si colgono segnali positivi, come l’aumento del numero di terapie avanzate e farmaci per le malattie rare rimborsati dal Ssn e i risparmi generati in seguito all’ingresso degli equivalenti nelle liste di trasparenza Aifa. Ma c’è ancora da migliorare. L’aumento delle prescrizioni di psicofarmaci fra i più giovani sottolinea quanto sia prioritaria la tutela della salute mentale di bambini e adolescenti».
Aderenza, appropriatezza prescrittiva e uso ottimale delle risorse disponibili
Secondo Nisticò, dunque, «è fondamentale continuare a promuovere il consumo dei generici, in crescita costante ma ancora limitato, l’aderenza alle terapie, l’appropriatezza prescrittiva e l’uso ottimale delle risorse disponibili, per garantire l’innovazione e le migliori opportunità di cura ai pazienti nel rispetto della sostenibilità del Servizio Sanitario nazionale. Per raggiungere questi obiettivi sono essenziali il dialogo e la collaborazione con le Regioni, con l’intento comune di utilizzare al meglio le risorse e assicurare una maggiore equità di accesso alle cure su tutto il territorio nazionale».
Spesa pro capite in linea con la media europea.
Il direttore Russo ha evidenziato che «nonostante gli spazi di miglioramento che in diversi ambiti terapeutici sarebbe possibile colmare, la spesa pro capite italiana è sostanzialmente in linea con quella media europea, inferiore a quella di Germania, Francia, Spagna e di altri Paesi europei, e i prezzi sono molto più bassi rispetto a quelli medi europei. Ambiti di rilevante attenzione sono i nuovi antidiabetici, efficaci anche nella riduzione del peso, gli psicofarmaci in età pediatrica, le terapie avanzate (geniche e cellulari) e i farmaci orfani per il trattamento di malattie rare».
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