“Le rapine in farmacia sono in calo e questo risultato – che è stato possibile anche grazie a un Protocollo di intesa tra Federfarma e Ministero dell’Interno, che prevede l’installazione nelle farmacie di impianti di videoripresa collegati direttamente con le Questure – conferma come la collaborazione con le istituzioni sia importante per assicurare ai cittadini un servizio farmaceutico sicuro ed efficiente” osserva Annarosa Racca, presidente di Federfarma, commentando con soddisfazione i dati presentati dall’Ossif, (l’Osservatorio intersettoriale sulla criminalità predatoria dell’Associazione banche italiane al quale partecipa anche Federfarma).
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“La speranza è che il trend prosegua, magari grazie anche all’intensificazione degli accordi con le prefetture ricalcati sul protocollo firmato da Ministero dell’Interno e Federfarma. Le rilevazioni dicono che dove queste intese vengono firmate, gli effetti si fanno subito sentire” aggiunge il vicepresidente di Federfarma, Gioacchino Nicolosi, rappresentante della Federazione nel tavolo dell’Ossif.
Nel 2015 le rapine in farmacia sono state il 14,4% in meno rispetto al 2014, quando già si era registrata una contrazione del 14,2% (la prima dopo un quadriennio di costante espansione). Piu’ in generale il quadro che emerge dal rapporto mostra diversi segnali di miglioramento in tutti i comparti monitorati (oltre alle farmacie anche banche, tabaccherie, distribuzione carburante, grande distribuzione, esercizi commerciali).
Un’analisi dei dati più dettagliata rivela in alcune parti del Paese andamenti in controtendenza. Sono cinque, in particolare, le regioni che presentano per le farmacie indici di rischio superiori alla media nazionale: Lazio (12,1), Sicilia (9,3), Lombardia (7,5), Puglia (6,3) e Piemonte (6). Tra tutte, soltanto il Lazio mostra un saldo positivo nelle rapine (182 nel 2015, in crescita del 13,8% sull’anno precedente), mentre la Lombardia è quella che registra il decremento maggiore (-33,1%, per un totale di 216 rapine nel 2015). A livello provinciale, invece, l’incremento più marcato si registra a Palermo (+40%, 56 rapine nel 2015), poi Rimini (25%, 10 rapine), Prato (16,7%) e Roma (16,2%). Sull’altro versante Milano (-40%) seguita da Catania e Monza Brianza a pari merito (-30,6%).
Buone notizie anche sul fronte dei furti: nel 2015 le farmacie ne hanno contati 974, in calo del 14,5% sull’anno precedente. Se ne ricava per il canale un indice di rischio di 5,3, in calo di un punto sul 2014 e di gran lunga inferiore ai tassi della grande distribuzione (15,1) e dei distributori di carburante (11,1). Anche qui però si registrano aree in controtendenza: in Liguria i furti in farmacia sono cresciuti del 114% rispetto al 2014, in Emilia Romagna di quasi il 21%. A livello provinciale gli incrementi più significativi si registrano a Genova (32 furti, +433%), Ravenna (13 furti, +62%) e Vicenza (27 furti, +59%).
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