rapine in farmaciaAlla fine di febbraio il ministero dell’Interno aveva diffuso dei dati piuttosto tranquillizzanti in merito alle rapine in farmacia, spiegando che nel 2015, rispetto all’anno precedente, esse sono scese del 15,29%, passando da 1.079 episodi a 914. Si spiegava inoltre che il calo più significativo era stato registrato in Campania, con un -44%, seguita dalla Lombardia, dalla Sicilia e dalla Toscana.
Eppure, per alcuni farmacisti la situazione non appare così rosea. È il caso ad esempio della farmacia comunale di piazza Mercatale a Prato, che dopo aver subito tre rapine nel giro di solamente un mese e mezzo ha convinto i vertici aziendali a dotare l’esercizio di un servizio di vigilanza. A darne notizia è stato il quotidiano La Nazione, che ha specificato come a controllare la farmacia sia da qualche giorno una guardia giurata: «Dopo le tre rapine subite – si legge sulle colonne del giornale toscano – la direzione aziendale aveva deciso di diminuire l’orario di apertura del servizio al banco che per due settimane ha chiuso alle 20 invece che alle 22. Adesso è stato deciso di tornare al vecchio orario, ma con i vigili giurati a garantire la sicurezza». Da parte sua, la farmacista responsabile della farmacia comunale ha spiegato che «è la prima volta che ci capita una situazione come questa».
Un farmacista campano, Filippo Cifariello, ha creato un gruppo sulla piattaforma di instant messaging Whatsapp per discutere del problema con altri colleghi. A suo avviso, il calo registrato in termini percentuali non è stato percepito dai professionisti: «Esiste questa diminuzione riferita dalle istituzioni, ma nonostante ciò il problema viene ancora vissuto come un elemento particolarmente critico e la sensazione è che le rapine siano ancora piuttosto frequenti. D’altra parte, va detto che le farmacie sono presenti su tutto il territorio italiano, e i controlli non sono identici in ogni area. In Campania ad esempio si parla di un calo del 44% ma noi abbiamo sentito la necessità di attrezzarci con casse automatiche. E il gruppo Whatsapp ci permette di scambiarci informazioni sui rapinatori, che spesso sono seriali, al fine di agevolare le indagini delle forze dell’ordine».

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