
La questione riguarda dunque da vicino le industrie farmaceutiche. Il presidente francese punta ad una riflessione «molto obiettiva con l’insieme dei principali attorni internazionali. Non possiamo più continuare a pagare determinati costi per i trattamenti di alcune malattie, se il nostro obiettivo è di mantenere ciò che è fondamentale nel nostro sistema sanitario, ovvero i principi di uguaglianza e di solidarietà». Ma essendo il mercato ormai globalizzato ed interconnesso, secondo l’entourage di Hollande non è possibile imporre una soluzione unicamente a livello nazionale. Di qui la scelta di coinvolgere altre nazioni, in particolare per quanto riguarda i medicinali innovativi, come alcuni contro il cancro o contro l’epatite C.
Da parte sua, il ministro della Salute di Parigi, Marisol Touraine, ha confermato in un’intervista rilasciata alla radio RMC che la Francia domanderà al G7 di «esercitare pressioni» in modo collettivo sulle industrie farmaceutiche, al fine di trovare un compromesso accettabile sia per i sistemi sanitari che per le aziende sui prezzi dei farmaci. Ciò in quanto alcuni costi sono oggi «insostenibili sul lungo termine. Occorre che gli industriali comprendano che non è neanche nel loro interesse mantenere dei prezzi inaccessibili. Dobbiamo trovare un punto di incontro».
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