Lunedì 20 maggio 2024, presso la sala Fiume di Palazzo Donini a Perugia, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto sperimentale “Farmacista di reparto”, promosso dall’Usl Umbria 1. L’iniziativa, della durata di un anno, prevede l’integrazione della figura professionale del farmacista all’interno del reparto di oncologia medica dell’ospedale di Città di Castello. L’obiettivo è supportare i medici nell’affrontare le criticità legate all’appropriatezza prescrittiva, lavorando in sinergia con un team multidisciplinare.
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Farmacista clinico di reparto a stretto contatto con i team multidiscilpinari
Il progetto è stato illustrato dal direttore generale dell’Usl Umbria 1, Nicola Nardella, dal responsabile del servizio farmaceutico dell’Usl Umbria 1, Andrea Caprodossi, e dalla farmacista coinvolta nell’iniziativa, Alessandra Mariottini Sarti, dirigente medico del Servizio Farmaceutico dell’Usl Umbria 1. La conferenza stampa ha visto la partecipazione di numerose figure istituzionali e professionisti del settore, tra cui la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il direttore della Farmacia dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Alessandro D’Arpino, e il direttore regionale Salute e Welfare della Regione Umbria, Massimo D’Angelo.
Presenti anche esponenti regionali, degli Ordini e della Fofi
All’evento hanno preso parte anche il coordinatore della cabina di regia governance farmaceutica della Regione Umbria, Fausto Bartolini, il responsabile della sezione assistenza farmaceutica della Regione Umbria, Mariangela Rossi, e il presidente dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Perugia, Filiberto Orlacchio. Erano presenti, inoltre, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Giuseppe de Filippis, e il direttore generale dell’Usl Umbria 2, Piero Carsili. Collegati da remoto, hanno partecipato il presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani, Andrea Mandelli, e il presidente Società italiana di farmacia ospedaliera, Arturo Cavaliere.
Miglioramento continuo della qualità dell’assistenza
Il presidente Orlacchio ha evidenziato che «la figura del farmacista di reparto assume particolare rilevanza in un contesto come quello attuale in cui le aziende sanitarie italiane sono impegnate in attività di clinical governance e si rendono direttamente responsabili del miglioramento continuo della qualità dell’assistenza e delle prestazioni erogate. Esso si configura come strumento indispensabile nel creare un ambiente che favorisce l’espressione di una eccellenza clinica compatibile con le risorse economiche assegnate. Il ruolo tradizionale del farmacista ospedaliero, impegnato nell’approvvigionamento e distribuzione dei farmaci e dei dispositivi medici trasversalmente all’azienda in cui opera, deve necessariamente cambiare, traendo ispirazione da realtà europee e americane ormai da tempo consolidate.
Gli indirizzi di clinical pharmacy
Orlacchio ha poi ricordato che «in diversi paesi europei il farmacista ospedaliero è una figura di reparto ed è sentita la necessità di un confronto con tali realtà». Dunque «quanto previsto nel progetto “Il Farmacista di reparto» è in linea con i più recenti indirizzi di clinical pharmacy, che vedono il farmacista diventare parte integrante di un team multi-disciplinare e rivestire un ruolo più sanitario e aderente a quello che deve essere il suo percorso formativo universitario e professionale». Come spiegato dal Presidente dell’Ordine dei farmacisti di Perugia «in Umbria la trasformazione è già in atto: il farmacista è un elemento cardine dell’equipe sanitaria che partecipa alle scelte delle terapie farmacologiche ed è in grado di intervenire in modo più preciso, diretto e immediato su ogni aspetto e problematica legati al farmaco, non solo dal punto di vista gestionale ed economico ma altresì orientato al paziente (pharmaceutical care) e al miglioramento del suo percorso clinico all’interno dell’azienda».
Percorso complesso composto di numerosi progetti innovativi
Secondo la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei «tutto ciò che è migliorativo per la nostra sanità pubblica ci sta particolarmente a cuore. Viviamo un periodo complesso, per questo ogni iniziativa volta a migliorare la situazione sanitaria ed a fornire risposte sempre più puntuali ai pazienti, assume una grande importanza». Inoltre «quello in atto è un percorso complesso composto di numerosi progetti innovativi, come quello presentato oggi in grado di fare la differenza, a fronte di ciò la vera sfida è di saperlo accompagnare con un’adeguata informazione che consenta all’utenza di conoscere in maniera corretta i servizi e di usufruirne». Da qui, il ringraziamento di Tesei a «coloro che hanno pensato, quindi, a questo progetto: sono convinta che sarà un successo portando beneficio alla sanità umbra e che nel tempo potrà essere anche ulteriormente ampliato ed esteso».
Figura di spessore al servizio del paziente
Andrea Caprodossi ha spiegato che «il progetto pilota del Farmacista di reparto a Città di Castello mette al centro dell’iniziativa la figura del paziente. Un paziente fragile, immunocompromesso e politrattato che avrà l’opportunità di avere al suo fianco un’ulteriore figura di spessore in grado di aiutarlo nel controllo delle interazioni tra farmaci/cibo e integratori oltre a supportarlo nell’aderenza alla terapia».
Farmacista nel processo di cura in ospedale
Per Alessandra Mariottini Sarti «anche l’Italia si sta allineando all’orientamento internazionale che vede la presenza sempre più attiva del farmacista nel processo di cura in ospedale». Inoltre «il progetto pilota del farmacista clinico di reparto in oncologia, proposto dal Servizio farmaceutico dell’Ospedale di Città di Castello, è suddiviso in due programmi finalizzati ad offrire strumenti in grado di prevenire gli eventi avversi, promuovere l’educazione del paziente sul corretto uso dei farmaci migliorando la sicurezza e l’efficacia dei trattamenti». La dirigente ha osservato che «più farmaci vengono prescritti ad un paziente e maggiore è la probabilità di non aderenza terapeutica, ciò si verifica soprattutto nel paziente anziano (sopra i 65 anni) con capacità visive ridotte, facile dimenticanza e spesso difficile comprensione del regime farmacologico. Per questo motivo il paziente anziano, per il quale anche una comunicazione corretta ed umana può rappresentare una terapia di supporto, è stato messo al centro del progetto. Il progetto avrà la durata di un anno e verrà condotto in collaborazione con il personale sanitario dell’ambulatorio di Oncologia medica dell’Ospedale di Città di Castello».
Farmacista di reparto e ruolo centrale nel governo clinico
Il direttore Generale dell’Usl Umbria 1 Dott. Nicola Nardella, nel corso del suo intervento, ha spiegato che «il Farmacista di reparto ha un ruolo centrale nel processo di governo clinico, con particolare attenzione agli elementi che riguardano l’appropriatezza prescrittiva, il controllo del rischio clinico e degli effetti collaterali dei farmaci, nella gestione dell’aderenza dei nuovi farmaci in collaborazione con il clinico non solo in ospedale, ma anche sul territorio ed infine nella gestione dei percorsi economici di farmaco-economia. Il progetto risponde all’evidente necessità di lavorare in team per migliorare l’efficacia, la sicurezza e la sostenibilità delle cure attraverso lo scambio di competenze ed esperienze nonché lo sviluppo delle migliori pratiche cliniche».
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