«In attesa di risposte sul PNRR stiamo accompagnando e supportando alcune realtà industriali per l’accesso immediato ai fondi destinati alle aziende localizzate nel Sud Italia grazie a tre strumenti già a disposizione: i contratti di sviluppo (previsti dalla Direttiva MISE dell’aprile 2020), il credito d’imposta, il contributo per macchinari e attrezzature ad alto contenuto tecnologico previsti dalla Legge di Bilancio 2021. Questi strumenti consentirebbero il recupero fino a un massimo del 40-50% degli investimenti per investimenti di almeno 20 milioni di euro. Il tutto a fronte di accordi di programma da sottoscrivere con Invitalia e le Regioni sede dell’investimento». Sono le parole di Enrique Häusermann, presidente di Egualia, organizzazione che rappresenta i produttori di farmaci equivalenti in Italia.
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Progetti di sviluppo industriale
«È un percorso – ha evidenziato Häusermann – appena avviato che renderebbe operative da subito alcune opzioni del progetto di crescita e consolidamento del comparto farmaceutico nazionale, ma resta prioritario destinare una parte delle risorse previste nel PNRR a progetti di sviluppo industriale in grado di potenziare la produzione in Italia di farmaci e principi attivi farmaceutici. Qualsiasi norma a supporto del comparto deve però essere inquadrata in un serio progetto di politica industriale dedicato al settore. Per permettere questi finanziamenti a sostegno degli investimenti produttivi delle imprese che sono localizzate in gran parte nelle regioni del centro-nord, occorre ottenere dalla Commissione europea una deroga alla normativa agli aiuti di Stato, che consenta di erogare aiuti con una finalità di resilienza del sistema sanitario».
I passi necessari per la realizzazione
Tra gli elementi irrinunciabili per la sua realizzazione «una linea di investimento derivante dal PNRR dedicata al settore farmaceutico, con un meccanismo dedicato di sostegno con finanziamenti a fondo perduto e incentivi per investimenti produttivi su tutto il territorio nazionale, senza distinzioni tra nord e sud», «un meccanismo di fast track autorizzativo che garantisca un recupero di concorrenzialità rispetto ad altri Paesi europei», oltre che «uno specifico fondo Health & Pharma presso Cassa Depositi e Prestiti, con una capienza tra i 3 e i 5 miliardi di euro, a supporto degli investimenti di lungo periodo, attraverso il meccanismo della garanzia Sace», «un canale veloce di accesso agli strumenti esistenti a normativa vigente (nello specifico due strumenti fondamentali: Contratti di Sviluppo e Accordi di innovazione)», «un meccanismo dedicato di credito di imposta per gli investimenti nel settore healthcare, finalizzato alle sfide della pandemia» e infine «uno Sportello unico presso il MISE dedicato alle imprese healthcare che armonizzi i percorsi di accesso a tutti gli strumenti di finanziamento soprattutto nei prossimi 12/24 mesi».
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