«Sono 42 le farmacie rurali sussidiate della provincia veronese che hanno richiesto e usufruito dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per rendere anche la più piccola farmacia di comunità un presidio sanitario in grado di svolgere tutte quelle prestazioni sanitarie che rientrano nella Farmacia dei servizi». È quanto ha fatto sapere Federfarma Verona, la quale ha reso noto che «i contributi, che ammontano in totale a 830mila euro già totalmente liquidati, sono stati integrati dalle singole farmacie con un impegno economico pari ad un terzo dell’importo totale dei lavori». Con i fondi «sono stati realizzati ambienti sanitari adatti alla telemedicina, alle autoanalisi e alle primarie prestazioni della Farmacia dei servizi e l’acquisizione di moderni device atti all’utilizzo delle piattaforme digitali per progetti di aderenza alla terapia e corretto uso del farmaco da parte del paziente».

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I servizi erogati dalle farmacie veronesi

Come evidenziato dal sindacato dei titolari veronesi, «l’attenzione del Pnrr si è focalizzata in particolare sull’erogazione, a seguito di specifica formazione, delle seguenti prestazioni in telemedicina». Tra queste il «monitoraggio nelle 24 ore con modalità non invasive della pressione arteriosa e dell’attività cardiaca (holter, ecg) da effettuarsi in collegamento con centri di cardiologia accreditati dalla Regione Veneto». In aggiunta a ciò, rientra «l’esecuzione di analisi di prima istanza – test diagnostici attraverso il sangue capillare – volte alla misurazione dei livelli di glicemia, colesterolo e trigliceridi, autoanalisi in tempo reale di emoglobina, emoglobina glicata, creatinina, transaminasi, ematocrito. Opzionali, invece, la misurazione non invasiva della saturazione percentuale di ossigeno con telerefertazione, la misurazione della capacità polmonare (autospirometria) e i test per la misurazione di componenti delle urine».

Lontananza dai poli ospedalieri

Secondo Elena Vecchioni, presidente di Federfarma Verona, il sindacato «giudica un successo il compimento dell’intero e complesso iter burocratico legato al Pnrr che ha apportato molteplici servizi sanitari a centinaia di migliaia di residenti nei territori a bassa densità abitativa. Zone in cui l’attività e il sostegno da parte della farmacia sono ancora più indispensabili vista la lontananza dai poli ospedalieri e spesso anche dagli ambulatori dei medici di medicina generale».

«Lavoriamo in sintonia con i medici di base e i pediatri di libera scelta»

Claudia Sabini, responsabile rurale di Federfarma Verona, ha spiegato che «i pazienti non sono ancora totalmente consci di tutto quanto la “nuova” farmacia rurale metta a disposizione in termini non solo di prestazioni, ma anche di professionalità e comodità. Lavoriamo in sintonia con i medici di base e i pediatri di libera scelta che spesso indirizzano alla farmacia pazienti per un test urgente successivamente al quale il medico decide la linea da adottare, che può essere anche l’immediato ricovero in Pronto soccorso come nel caso di infarto o insufficienza cardiaca, oppure la terapia antibiotica mirata come nel caso di patologie del cavo oro-faringeo. Il Pnrr ha contribuito a rendere anche la più piccola farmacia del territorio scaligero perfettamente in grado di erogare prestazioni di alto livello diagnostico, offrendo ai pazienti ambienti adeguati per efficienza tecnologica, tranquillità e privacy. Ricordo che per i servizi di telemedicina il farmacista è un operatore sanitario con funzione di “tramite” fra paziente e specialista che, in collegamento web, referta talvolta anche in tempo reale secondo le indicazioni di legge, l’esame diagnostico effettuato in farmacia».

“Farmacia dei servizi” compie 15 anni

Matteo Vanzan – segretario Federfarma Verona e Veneto, nonché farmacista rurale – ha evidenziato che «la denominazione di “Farmacia dei servizi” compie 15 anni e da allora di strada ne è stata fatta tantissima. Una grande accelerata alle prestazioni sanitarie oggi disponibili in farmacia è stata data gioco-forza dal Covid 19 che ha reso necessaria una disponibilità ancora maggiore della farmacia, eletta in pochi giorni a primario presidio sanitario di zona. Ancor più nelle zone rurali». Ciò nonostante, secondo Vanzan «gli obiettivi da raggiungere sono ancora molti e stiamo lavorando affinché i servizi alla popolazione vengano ulteriormente incrementati anche nel senso della convezione come avviene per le vaccinazioni o la rilevazione del sangue occulto nelle feci, in collaborazione con l’Azienda Ulss 9 Scaligera, nella prevenzione del tumore al colon-retto già in atto gratuitamente in tutte le farmacie di Verona e provincia. Sottolineo, infine, quanto sia importante per la salute pubblica nell’ambito della lotta all’antibiotico-resistenza il tampone oro-faringeo».

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