Armonizzazione delle strategie vaccinali, superando le differenze tra Regioni nell’offerta vaccinale per garantire una maggiore equità secondo i più elevati standard, promozione, sotto il coordinamento dei dipartimenti di prevenzione e dei centri vaccinali territoriali, della vaccinazione attraverso reti professionali di Mmg e specialisti, assicurando in tal modo la presa in carico vaccinale dei pazienti cronici e/o fragili da parte dei centri specialistici che li hanno in cura per la malattia di base. A cui si aggiunge la «predisposizione del calendario vaccinale come documento distinto e, pertanto, facilmente aggiornabile in base ai futuri scenari epidemiologici, alle evidenze scientifiche e alle innovazioni in campo biomedico». Sono alcune delle principali novità previste dal Piano nazionale vaccini 2023-2025 che il 2 agosto 2023 ha avuto il via libera in conferenza Stato-Regioni.

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Coperture vaccinali nei soggetti ad alto rischio di patologia. Secondo quanto evidenziato dal ministero della Salute «il documento individua, tra le finalità da raggiungere nel triennio, azioni concrete e strategie efficaci al fine di incrementare le coperture vaccinali soprattutto nei soggetti ad alto rischio di patologia, rafforzando la Governance, Reti e percorsi di prevenzione vaccinale, nonché attraverso l’adozione di una visione proattiva e di un approccio centrato sulle esigenze del cittadino». Tra gli obiettivi menzionati del Pnpv 2023-2025 rientrano «mantenere lo status polio-free, raggiungere e mantenere l’eliminazione di morbillo e rosolia, rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie Hpv correlate, raggiungere e mantenere le coperture vaccinali target rafforzando governance, reti e percorsi di prevenzione vaccinale».

Approccio orientato alle esigenze del paziente. Ulteriori obiettivi riguardano la promozione degli interventi vaccinali nei gruppi di popolazione ad alto rischio per patologia, favorendo un approccio centrato sulle esigenze del cittadino/paziente, la riduzione delle diseguaglianze e prevedere azioni per i gruppi di popolazione difficilmente raggiungibili e/o con bassa copertura vaccinale, il completamento dell’informatizzazione delle anagrafi vaccinali regionali e mettere a regime l’anagrafe vaccinale nazionale. Infine, il miglioramento della sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino, il rafforzamento della comunicazione in campo vaccinale e infine la promozione nei professionisti sanitari la cultura delle vaccinazioni e la formazione in vaccinologia.

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