
Un collettivo di associazioni del panorama farmaceutico europeo ha manifestato una posizione critica sulla procedura di restrizione universale delle sostanze per- e polifluoroalchiliche proposta dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa). Le organizzazioni, tra cui la European federation of pharmaceutical industries and associations, la Association of the European Self-Care Industry, Medicines for Europe, Animalhealtheurope, Access Vetmed, la European Confederation of Pharmaceutical Entrepreneurs, Europabio, Vaccines Europe e la Life Science Manufacturers Association, hanno espresso preoccupazione per la decisione di non condurre un’analisi distinta sugli effetti per il comparto sanitario. Secondo le sigle, l’approccio adottato non prevede una valutazione individuale per il settore delle applicazioni mediche, con i prodotti farmaceutici e i loro processi produttivi, nell’ambito della preparazione dei pareri finali da parte dei comitati scientifici di Echa.
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Richiesta di una valutazione settoriale specifica
La mancata considerazione separata del settore dei medicinali, pur mantenendoli nel campo di applicazione della restrizione, impedirebbe alla Commissione europea di acquisire comprensione completa delle ripercussioni sulla salute pubblica, sulla salute animale e sugli aspetti socio-economici. Le associazioni hanno segnalato che le evidenze settoriali e le misure di mitigazione delle emissioni presentate non sono state adeguatamente integrate nell’analisi corrente. L’Agenzia europea per i medicinali e le autorità sanitarie nazionali non sono ancora state consultate nel processo di valutazione di Echa, nonostante la loro competenza per analizzare la fattibilità della sostituzione e il potenziale impatto sulla disponibilità dei farmaci. Le sigle hanno ricordato che i medicinali sono prodotti essenziali, regolamentati da un quadro normativo peculiare finalizzato alla protezione della sicurezza dei pazienti.
Appello per una regolamentazione equilibrata e basata sulla scienza
Le organizzazioni firmatarie hanno sollecitato pertanto Echa e la Commissione europea a garantire una valutazione dedicata e fondata su basi scientifiche per le applicazioni mediche che coinvolgono il settore della salute umana e animale all’interno del processo di restrizione dei Pfas. Viene sottolineata l’esigenza di una regolamentazione proporzionata e guidata da dati concreti, in grado di proteggere l’ambiente e la salute senza compromettere l’accesso alle terapie per umani e animali. Le associazioni hanno poi ribadito l’impegno a partecipare in modo costruttivo al percorso normativo, auspicando che la regolamentazione realizzi un equilibrio tra protezione ambientale e salvaguardia della salute.
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