
Il documento definiva inoltre i termini per il rispetto della privacy: «Nel decreto attuativo – prosegue Petrosillo – si spiegava anche in che modo il cittadino avrebbe dovuto esprimere il proprio consenso al trattamento dei dati. Solo successivamente il garante ha spiegato che il semplice fatto di comunicare il proprio codice fiscale implicava l’assenso da parte della singola persona, e ha aggiunto anche in che modo quest’ultima avrebbe potuto tornare sui propri passi in un secondo momento».
Ma non è tutto: «Un’ulteriore problematica è quella che riguarda la classificazione dei medicinali: il decreto prevede diverse categorie, che devono essere individuate dal software gestionale. È quest’ultimo infatti che abbina il prodotto alla categoria. Ma la comunicazione tra il gestionale e il registratore di cassa è spesso unidirezionale: questo significa che in molti casi solo il primo invia dati al secondo, che produce lo scontrino con un numero fiscale stampato sopra. Come fare perciò a far conoscere al gestionale il progressivo dello scontrino? Il ministero ha deciso di superare il problema facendo generare al software un secondo numero univoco: sullo scontrino saranno presenti perciò non solo il solito numero fiscale ma anche il nuovo riferimento creato dal gestionale».
«Il fatto che tutte le specifiche siano arrivate solo ad agosto del 2015 – conclude il dirigente di Promofarma – ha fatto sì che la memorizzazione dei dati sia stata possibile solo nella seconda parte del 2015. Per il 2016, invece, si parte a regime».
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