L’attuale scenario delle farmacie in Italia è caratterizzato da trasformazioni che riguardano sia la loro organizzazione, sia il ruolo nel Servizio sanitario nazionale. Il modello di remunerazione del 2025 e l’affermazione della *Farmacia dei servizi* hanno modificato le modalità operative e ampliato la rosa di prestazioni erogate all’utenza. Si aggiungono poi la crescente attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale, oltre all’introduzione di competenze legate alla digitalizzazione e all’uso di strumenti innovativi. In tale contesto, Gianluigi Pertusi, direttore della Business Unit Consumer Healthcare di Chiesi Italia, ha approfondito con FarmaciaVirtuale.it le principali dinamiche che stanno incidendo sull’attività quotidiana delle farmacie.

Dott. Pertusi, è passato più di un anno dalla nostra ultima intervista. Cosa è accaduto, nel frattempo, che ha cambiato il modo di lavorare delle farmacie?

Negli ultimi mesi la percezione diffusa è stata di cambiamenti e incertezza. Tuttavia, vi sono diversi elementi di solidità a conferma della centralità delle farmacie. In primis, il cambio del modello di remunerazione che ha dato maggiore chiarezza e solidità alle farmacie in relazione all’evoluzione della spesa farmaceutica. È emersa poi l’affermazione della Farmacia dei servizi, con la diffusione di servizi e telemedicina che espandono il ruolo delle farmacie nella sanità pubblica. Nel periodo in esame si è accentuata la carenza di farmacisti, questione che richiede programmazione attenta e che genera tensioni nella gestione quotidiana. Dulcis in fundo, l’intelligenza artificiale si sta affermando nelle farmacie come tema centrale, con maggiore consapevolezza dei possibili impatti sull’operatività.

Quali indicatori di performance non finanziari possono essere usati per misurare l’impatto sociale delle farmacie come presidio sanitario territoriale?

Un primo elemento riguarda, come evidenziato, proprio la Farmacia dei servizi. Segue il ruolo centrale nella dispensazione del farmaco e, con la distribuzione di prodotti prima reperibili solo in ospedale, facilitano l’accesso oltre a ridurre gli spostamenti per i pazienti. Altri indicatori sono legati ai programmi di prevenzione, educazione sanitaria e alle attività di telemedicina, che ne ridefiniscono il ruolo e l’impatto delle farmacie nel sistema. Un indicatore chiave è la riduzione delle ospedalizzazioni, poiché curare prima e meglio significa ridurre i costi per il sistema sanitario. Si tratta di un Kpi non finanziario per le farmacie, ma di estrema rilevanza economica per il sistema salute.

Come è possibile bilanciare operativamente l’investimento in sostenibilità ambientale – come il recupero degli inalatori – con la sostenibilità economica delle farmacie, in particolare per le realtà indipendenti sul territorio?

La sostenibilità ambientale è una tematica di grande attualità e il confronto con i farmacisti ha evidenziato come esista un legame stretto tra sostenibilità economica, ambientale e sociale. È vero che la sostenibilità ambientale comporta dei costi, ma possono trasformarsi in un vantaggio economico, soprattutto in termini di posizionamento e fidelizzazione della clientela. Le farmacie che sviluppano modelli virtuosi di sostenibilità creano le migliori premesse per mantenersi competitive nei confronti di altre farmacie, come anche rispetto ad altri canali distributivi. Il punto cruciale, a mio avviso, resta la fidelizzazione del bacino di utenza con scelte responsabili e innovative.

Quali nuove hard skill saranno indispensabili per i farmacisti nei prossimi anni, oltre alle soft skill, e in che modo Chiesi Italia supporta questo percorso di crescita professionale?

Le competenze distintive dei farmacisti si collegano direttamente all’evoluzione della Farmacia dei servizi. Si tratta di strumenti e tecnologia a cui si aggiungono capacità organizzative e di erogazione dei servizi. Un’area chiave è la gestione dei servizi, che amplia l’offerta delle farmacie. Un altro aspetto è l’alfabetizzazione digitale, ovvero la capacità di utilizzare nuovi strumenti digitali e software. Ebbene, è ormai indispensabile sia per la gestione delle farmacie sia per l’interazione con i pazienti. L’evoluzione della pratica, inoltre, richiede aggiornamenti continui sulle nuove opportunità di cura e sui diversi temi sempre più rilevanti per una popolazione che cerca qualità di vita e benessere. Cito, ad esempio, la micronutrizione, approccio mirato a integrare la medicina curativa con quella preventiva . Chiesi Italia supporta tale crescita con iniziative di formazione e collaborazioni con le farmacie.

Il report “La farmacia italiana” di Federfarma indica che ogni giorno nelle farmacie entrano circa 4 milioni di italiani. Ciò spiega l’importanza delle iniziative che coinvolgono le attività territoriali. Può parlarci dei “Punti Viola” a Parma e delle prospettive future?

L’iniziativa “Punti Viola” coinvolge le farmacie di Parma e provincia, per renderle luoghi sicuri per le donne in situazioni di difficoltà o minaccia di violenza di genere. Di fatto, le farmacie sono punti di ascolto essenziali per la comunità. Il progetto, promosso dall’associazione Donnexstrada e realizzato in collaborazione con Federfarma Parma, ha permesso di creare una rete di farmacie che agiscono come punti di accoglienza e orientamento verso centri antiviolenza, consultori e ospedali. Il personale è stato formato da un team multidisciplinare per riconoscere i segnali di violenza e indirizzare le donne verso le strutture appropriate. Il progetto rafforza il ruolo sociale delle farmacie su un tema di criticità e drammaticità, come la violenza di genere. Come Chiesi Italia, l’iniziativa è pienamente coerente con la nostra mission di azienda benefit, volta a generare impatto sociale positivo lavorando a stretto contatto con le farmacie, che sono tra i nostri principali stakeholder.

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