
Part of the Story è una campagna internazionale promossa da Pfizer che intende modificare la percezione comune della malattia oncologica, spostando il focus narrativo dalla patologia alla persona nella sua interezza. L’iniziativa si fonda sull’impiego di linguaggi creativi e su riferimenti culturali condivisi, per rappresentare il cancro come elemento che può coesistere con l’esistenza individuale senza necessariamente dominarla. In Italia, il progetto si sviluppa attraverso la collaborazione con le illustratrici Elena Triolo e Roberta Guzzardi, chiamate a dare forma visiva contemporanea a due figure iconiche della cultura nazionale. Le loro opere reinterpretano Dante Alighieri e la Fata Turchina, unendo espressione artistica, comunicazione sociale, e dimensione empatica.
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Dante e la Fata Turchina: simboli di una riscoperta interiore
La declinazione italiana della campagna affida a personaggi universalmente noti il compito di veicolare un messaggio di resilienza e continuità della vita oltre la diagnosi. Le illustrazioni di Roberta Guzzardi e Elena Triolo esplorano un ipotetico scenario in cui Dante e la Fata Turchina si confrontano con un percorso oncologico. Privati dei loro tradizionali strumenti, come la guida di Beatrice o la bacchetta magica, i due personaggi sono raffigurati nell’atto di attingere esclusivamente alle proprie risorse interiori per affrontare la sfida. Roberta Guzzardi, che ha vissuto l’esperienza del cancro in famiglia, ha evidenziato attraverso l’opera su Dante l’importanza di preservare lo spazio interiore libero, trasformando un momento di crisi in un’opportunità di crescita e di rafforzamento dei legami autentici. Elena Triolo, anch’essa toccata personalmente dalla perdita del padre, ha trovato nel disegno della Fata Turchina un mezzo per elaborare e dare voce a emozioni complesse.
Diagnosi di cancro non significa conclusione della storia
La campagna intende ricordare che, analogamente a quanto rappresentato per i due personaggi, la diagnosi di cancro non è la conclusione della propria storia, ma piuttosto un capitolo in un racconto più ampio, che continua a comprendere relazioni, aspirazioni e traguardi quotidiani. L’iniziativa di Pfizer si colloca in un contesto dove i progressi terapeutici hanno migliorato le possibilità di convivenza con la malattia, sebbene la narrazione pubblica tenda spesso a oscillare tra rappresentazioni estreme, tralasciando la realtà della quotidianità fatta di gestione e adattamento.
Cambio di prospettiva sostenuto da dati e impegno aziendale
La necessità di un diverso approccio narrativo è motivata da considerazioni di carattere epidemiologico. Studi hanno indicato l’aumento delle diagnosi oncologiche nella popolazione under 50 a livello globale. In Italia, le stime annuali parlano di centinaia di migliaia di casi, con una popolazione in vita che convive con una pregressa diagnosi di tumore che supera i tre milioni e 700mila individui. Part of the Story nasce proprio dall’esigenza di rappresentare tale complessità. L’iniziativa, concepita a livello internazionale, è adattata ai diversi contesti locali mediante l’utilizzo di simboli culturali specifici. Le illustrazioni realizzate per la campagna saranno pubblicate sui canali digitali di Pfizer.
«Urgente portare innovazioni in grado di cambiare la vita dei pazienti»
Marco Provera, oncology lead di Pfizer Italia, ha spiegato che «sappiamo quanto sia urgente portare innovazioni in grado di cambiare la vita dei pazienti e acceleriamo ricerca e sviluppo per offrire nuove opzioni terapeutiche. Con Part of the Story vogliamo ricordare che il cancro può far parte della vita, ma non deve mai diventarne l’intera storia. È importante raccontare anche esperienze, relazioni e aspirazioni che vanno oltre la diagnosi: perché dietro la malattia c’è sempre una persona, con la sua vita e i suoi sogni».
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