«Apprendiamo da lettura di quotidiani che nel comune di Perugia, provincia la cui presidenza federale è affidata alla presidente del Sunifar Pagliacci, in seguito ad accordo con la amministrazione comunale, alle farmacie viene chiesto di consegnare domiciliarmente, prodotti diversi dal farmaco ad anziani o, finanche giovani, purché in assenza di un proprio delegato». L’iniziativa, come riportato dalla testata locale Umbria24, prevede «consegna gratuita dei farmaci da banco, integratori o prodotti diversi dal farmaco a domicilio per casi non urgenti, riservata esclusivamente ad anziani o comunque a persone impossibilitate a recarsi in farmacia, per disabilità o gravi malattie, e che non possono delegare altri soggetti».

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«Ma non era stato detto solo qualche giorno prima che accordi provinciali e regionali dovevano preventivamente essere discussi in Consiglio delle Regioni?». Si chiedono Alfredo Orlandi e Alfonso Misasi, in una nota pubblicata a nome del gruppo Farmacia Indipendente. Nello specifico, i dirigenti fanno riferimento ad un ultimo consiglio delle Regioni, nel quale «tra una disquisizione – si legge nella nota -, più o meno dotta, e l’altra sulle modifiche relative al vigente statuto, correttamente si è detto che lo stesso Consiglio deve essere a conoscenza di ogni tipo di accordo regionale e/o provinciale, quanto meno per poterne discutere e confrontare la validità e l’aderenza (come la terapia) sul territorio nazionale».

In seguito a tale decisione, tuttavia, Orlandi e Misasi non solo evidenziano l’aver disatteso a quanto deliberato nel Consiglio, ma puntano il dito anche contro il modello di consegna a domicilio: «Non è per caso che in siffatto modo andiamo anche a stimolare i tanti “furbetti” nel generare un nuovo servizio, magari inserendo insieme alla spesa alimentare ed al quotidiano anche sop, otc, assorbenti, detergenti intimi e chissà che altro ancora». In aggiunta a ciò, evidenzia la sigla, «tanto un povero ragazzo con una bicicletta che “scorrazza” per la città consegnando questa merce, costa poco. Se poi il giovane ciclista, desideroso di poter guadagnare un po’ di soldini in più, è dotato di un discreto motorino, ecco “f…i” i poveri rurali». Ed infine, concludono i dirigenti: «Se poi dovessero partire anche le parafarmacie, ma soprattutto i “corner” dei mega centri commerciali, di molte farmacie troveremo traccia solo negli annali di storica memoria».

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