FarmaciaVirtuale.it ha inviato agli iscritti alla newsletter registrati come farmacisti collaboratori un sondaggio dal titolo “Il vissuto dei farmacisti collaboratori nell’organizzazione e gestione della farmacia”. Su un campione di 1.000 inviti sono pervenute 36 risposte. Si tratta di numeri non esigui e non rappresentativi se confrontati al numero totale dei farmacisti italiani. Inoltre i dati rilevati fanno riflettere su quale sia l’effettivo interesse che la categoria dimostra nei confronti di argomenti che dovrebbero toccarla da vicino e che sono spesso causa di malcontento e frustrazione.

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Rapporto tra collaboratori e titolare e tra collaboratori

Dando uno sguardo all’area geografica, gran parte dei partecipanti al sondaggio proviene dalla Lombardia, ma non sono emerse differenze sostanziali nelle risposte sulla base della distribuzione regionale. Al rapporto di lavoro con il titolare o il direttore – su una scala da 1 a 10 – è stato assegnato un voto medio di 6,75, che sale a 7,25 se si considera la relazione coi colleghi. Mentre, alla domanda riguardante l’esistenza di una suddivisione equa dei compiti e del carico di lavoro, la metà dei partecipanti ha risposto positivamente e l’altra metà in modo negativo. 25 farmacisti hanno affermato che nella farmacia in cui esercitano la professione tutti i collaboratori si occupano dei vari settori. 10 farmacisti hanno evidenziato la presenza in farmacia di colleghi specializzati che, se necessario, svolgono anche altre mansioni; solamente un farmacista ha descritto una situazione lavorativa in cui a ogni professionista è assegnato un ruolo ben definito.

Uno sguardo alla parte gestionale

Alla domanda relativa a chi si occupasse nello specifico della parte gestionale, 25 partecipanti hanno risposto che la gestione è esclusivamente nelle mani del titolare o direttore. 9 hanno sottolineato che, in caso di impossibilità del titolare o direttore, l’attività viene svolta dai farmacisti collaboratori. 2 farmacisti hanno dichiarato che i collaboratori partecipano attivamente alla gestione della farmacia. In merito ai servizi in farmacia, 19 partecipanti su 36 ritengono sarebbe utile dedicarvi un’apposita fascia oraria; in 14 pensano che i servizi dovrebbero essere offerti in qualsiasi orario durante l’apertura della farmacia e in 3 sostengono che alcuni servizi andrebbero svolti a farmacia chiusa. Per quanto riguarda l’organizzazione degli spazi funzionali della farmacia, 22 farmacisti hanno risposto in maniera positiva e 14 negativamente. Dalla media delle risposte alla domanda «Quanto la chiarezza delle mansioni e l’organizzazione degli spazi influenzano il modo di lavorare?» è stato ottenuto un punteggio di 8,1.

I suggerimenti al titolare o al direttore

È utile evidenziare come all’ultima domanda, in cui i partecipanti erano invitati a fornire suggerimenti pratici al titolare o direttore al fine di migliorare l’ambiente di lavoro, sia stato rimarcato dai farmacisti collaboratori il desiderio di un maggiore ordine e di una migliore organizzazione degli spazi, così come di una comunicazione più chiara tra le parti, con l’assegnazione di ruoli ben definiti. Non solo. Dai farmacisti collaboratori è reclamato un maggior coinvolgimento nei processi decisionali. In tanti, inoltre, vorrebbero ottenere un aumento della fiducia nei loro confronti da parte di titolare e/o direttore. Sono stati infine sottolineati il bisogno di aggiornamenti costanti, l’esigenza di servizi e ambienti più moderni e la necessità di una rivalutazione degli orari dei dipendenti; non ultimi, una giusta retribuzione per il lavoro prestato e l’assunzione del personale, a fronte di situazioni di precarietà.

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