L’Agenzia europea dei medicinali (Ema), al termine di una procedura di rivalutazione avviata il 22 marzo 2018 su richiesta dell’agenzia svedese dei medicinali, ha fatto sapere che i medicinali a base di acidi grassi omega-3 «non sono efficaci nel prevenire la ricorrenza di problemi cardiaci dopo un infarto». Ne consegue che, tali medicinali, non devono essere più utilizzati per questa indicazione, sebbene possano ancora essere utilizzati per «ridurre i livelli di alcuni tipi di grassi nel sangue chiamati trigliceridi». Ciò sulla base dell’analisi dei dati da parte del Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp), il quale «ha riesaminato le evidenze accumulate negli anni su questi medicinali per questo specifico uso e ha consultato altri esperti nel campo», concludendo che, «sebbene non vi siano nuovi problemi di sicurezza, l’efficacia di questi medicinali nel prevenire la ricorrenza dei problemi cardiaci e circolatori non è stata confermata». L’Ema ha concluso che «le autorizzazioni all’immissione in commercio di questi medicinali devono essere aggiornate per rimuovere questa indicazione». La procedura proseguirà quindi con la notifica di tale parere alla Commissione europea che emetterà «una decisione finale legalmente vincolante applicabile in tutti gli Stati membri dell’Ue».

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