L’Agenzia italiana del farmaco ha concesso l’approvazione alla rimborsabilità a carico del Servizio sanitario nazionale per faricimab nella terapia dell’occlusione venosa retinica, sia nella forma di branca che centrale. La patologia è la seconda causa più frequente di deficit visivo riconducibile a malattie vascolari della retina, con un impatto che interessa approssimativamente 28 milioni di individui a livello mondiale.

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Base clinica e benefici del trattamento

L’estensione dell’indicazione terapeutica di faricimab per il trattamento del deficit visivo conseguente all’edema maculare secondario a occlusione venosa retinica poggia sui dati emersi da due sperimentazioni cliniche internazionali di Fase 3 Balaton e Comino. Gli studi hanno documentato miglioramenti della acuità visiva sia in termini di rapidità che di persistenza nel tempo, unitamente a una significativa riduzione del fluido retinico. Un aspetto emerso dalla ricerca clinica è la possibilità di ampliare gli intervalli posologici fino a un massimo di quattro mesi per una parte significativa dei pazienti. Faricimab è il primo e unico anticorpo bispecifico autorizzato per impiego in ambito oftalmico. La molecola è progettata per agire simultaneamente su due distinti pathway di segnalazione coinvolti in diverse patologie retiniche che minacciano la funzione visiva. La sua azione si esplica attraverso la neutralizzazione di due target: l’angiopoietina 2 e il fattore di crescita endoteliale vascolare A. Il duplice meccanismo aiuta il ripristino di una condizione di stabilità vascolare.

Passo importante nella gestione della patologia

Lo sviluppo clinico di faricimab prosegue con un ampio programma di studi di Fase 3 e 4, finalizzato a raccogliere ulteriori evidenze sulla sua sicurezza ed efficacia a lungo termine in diverse condizioni retiniche, inclusa la degenerazione maculare legata all’età di forma neovascolare e l’edema maculare diabetico. Laura Bianchino, medical unit leader ophthalmology di Roche, ha evidenziato che «l’occlusione venosa retinica è una patologia grave e invalidante e l’approvazione di faricimab per questa indicazione segna un passo importante nella gestione di questa patologia. Come Roche, siamo costantemente impegnati nel trovare soluzioni innovative per migliorare l’esperienza di cura delle persone che convivono con disturbi della vista».

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